Gas, tra Russia e Cina accordo chiave: via libera al Power of Siberia 2

Gas, tra Russia e Cina accordo chiave: via libera al Power of Siberia 2

Gli impegni con Cnpc sono di durata trentennale, ha precisato il ceo di Gazprom, Alexey Miller, senza però chiarire a partire da quando e ammettendo – secondo quanto riferito da media russi – che il prezzo di vendita sarà “inferiore” a quello pagato dai (pochi) clienti rimasti nel Vecchio continente: in pratica solo quelli serviti con il TurkStream (31,5 Bcm di capacità), tra cui i principali nella Ue sono Ungheria e Slovacchia. A questi si affianca la Turchia, che riceve forniture anche dal Blue Stream, attraverso il Mar Nero.

Importante è il dettaglio sulle modalità di pagamento concordate con Pechino: il corrispettivo, ha detto Miller, sarà versato a Gazprom per metà in yuan e per l’altra metà in rubli.

Il manager ha anche annunciato il potenziamento del Power of Siberia 1 – il primo gasdotto che ha collegato la Russia con il mercato cinese, in funzione da dicembre 2019 – aumentandone la capacità di trasporto a 44 miliardi di metri cubi (Bcm) dagli attuali 38 Bcm, pienamente sfruttati.

Inoltre è stata ribadita l’intenzione di costruire entro il 2027 una terza pipeline: la cosiddetta Far Eastern Route, rotta dell’estremo oriente, che passerà anch’essa dalla Mongolia riconnettendosi al Power of Siberia 2. La portata, ha detto Miller, sarà di 12 Bcm l’anno anziché 10 come inizialmente previsto.

Fatti i conti – e ammesso che tutte le opere riescano ad essere realizzate secondo i piani – la Russia arriverebbe a una capacità di esportazione via gasdotto verso la Cina di 106 Bcm di gas all’anno: poco più della metà di quanto Gazprom inviava in Europa ai tempi d’oro (il picco di importazioni nella Ue è stato di 175-180 Bcm nel 2018-2019).

Fonte: Il Sole 24 Ore