Gaza, al via assemblea Onu: sul tavolo riconoscimento Palestina. Flotilla: «Ci seguono droni non identificati»

Gaza, al via assemblea Onu: sul tavolo riconoscimento Palestina. Flotilla: «Ci seguono droni non identificati»

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Si apre oggi a New York, l’80esima Assemblea generale delle Nazioni Unite, Unga80, con la guerra a Gaza e la questione del riconoscimento al centro dei lavori dei delegati. Nel consenso globale andrà in onda lo scontro tra Stati Uniti e Israele da una parte e una maggioranza di Paesi guidata dalla Francia e dal Regno Unito, decisi a confermare al Palazzo di Vetro il riconoscimento della Palestina e affiancate da un gruppo in via di allargamento, che a sua volta annuncia la volontà di procedere al passo tanto simbolico quanto diplomaticamente pesante: oltre a Malta, ci sono in lizza Australia, Canada, Belgio, Lussemburgo e Portogallo

“Si sono avvistati più droni, la cui origine non è stata ancora identificata, vicino alla flotta e che la seguono. Questo improvviso aumento dell’attività aerea ci preoccupa”. E’ quanto ha segnalato in un messaggio postato sul suo canale Telegram la Global Sumud Flotilla, la spedizione con una quarantina di imbarcazioni di 44 Paesi, che sta raggiungendo le coste di Gaza per rompere il blocco israeliano e portare aiuti umanitari alla popolazione. L’episodio si è verificato alle 21:09 di ieri ora italiana.

Almeno 11 palestinesi sono stati uccisi da stamattina negli attacchi israeliani a Gaza. Lo hanno riferito fonti mediche ad al Jazeera Arabic, precisando che sette delle vittime sono state uccise a Gaza City.

Si apre oggi a New York, l’80esima Assemblea generale delle Nazioni Unite, Unga80, con la guerra a Gaza e la questione del riconoscimento al centro dei lavori dei delegati. Nel consenso globale andrà in onda lo scontro tra Stati Uniti e Israele da una parte e una maggioranza di Paesi guidata dalla Francia e dal Regno Unito, decisi a confermare al Palazzo di Vetro il riconoscimento della Palestina e affiancate da un gruppo in via di allargamento, che a sua volta annuncia la volontà di procedere al passo tanto simbolico quanto diplomaticamente pesante: oltre a Malta, ci sono in lizza Australia, Canada, Belgio, Lussemburgo e Portogallo. Per un riconoscimento effettivo serve l’ok del Consiglio di Sicurezza, dove gli Stati Uniti si opporrebbero. Ma intanto si configura uno scontro tra amministrazione americana e un drappello nutrito di Paesi europei e di alleati americani in tensione con Washington.

Oggi è prevista la cerimonia di apertura e una Conferenza di alto livello per la risoluzione pacifica della questione palestinese e l’attuazione della soluzione a due Stati, co-presieduta da Francia e Arabia Saudita e che dovrebbe vedere la formalizzazione del riconoscimento della Palestina da parte di Francia, Gran Bretagna e Malta.

Il dibattito dell’Assemblea generale inizia domani, senza i delegati palestinesi, dato che il governo statunitense ha negati i visti. Tuttavia, una risoluzione approvata il 19 settembre permette ai rappresentanti dell’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) di partecipare a distanza, e il presidente Abu Mazen (Mahmud Abbas) andrà in onda al dibattito generale con una dichiarazione preregistrata. La Palestina è dal 2012 stato non membro a cui è riconosciuto il ruolo di osservatore permanente, anche questo di grande valore simbolico ma senza riscontro nella realtà della sanguinosa guerra a Gaza. Sul conflitto che continua a mietere vittime e vede il governo israeliano respingere ogni pressione internazionale, l’Assemblea generale ha votato il 12 settembre la dichiarazione di New York per una risoluzione pacifica della questione palestinese e l’implementazione della soluzione a due Stati, che prevede una road map per l’immediato cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi israeliani ancora in mano a Hamas, e la creazione di uno Stato sovrano palestinese: 142 i voti a favore, 10 i contrari e 12 i paesi astenuti.

Fonte: Il Sole 24 Ore