Gaza, chi sono i cinque giornalisti uccisi dall’Idf a Khan Younis

Gaza, chi sono i cinque giornalisti uccisi dall’Idf a Khan Younis

Cinque giornalisti, tre dei quali lavoravano per le agenzie Reuters, al Jazeera e Associated Press, uccisi nel corso di un duplice raid dell’esercito israeliano che oggi ha preso di mira l’ospedale Nasser di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. È questo l’ultimo, tragico tributo degli operatori dell’informazione al pressing militare israeliano, imposto dal premier Netanyahu. L’attacco, secondo quanto ha riferito la tv satellitare al-Jazeera citando il ministero della Sanità di Gaza, ha provocato almeno 20 morti: oltre ai giornalisti, anche medici e pazienti ricoverati.

Stampa estera sotto choc

L’Associated Press ha dichiarato in un comunicato di essere “scioccata e rattristata” nell’apprendere della morte di Mariam Dagga, 33 anni, giornalista video che lavorava come freelance per l’agenzia fin dall’inizio della guerra. oltre che per Independent Arabia, la versione in lingua araba del quotidiano britannico Independent. Dagga, madre di un ragazzo di 13 anni evacuato da Gaza all’inizio della guerra, aveva spesso lavorato da Nasser, riportando di recente le difficoltà dei medici dell’ospedale nel salvare i bambini dalla fame. 

Un portavoce della Reuters ha dichiarato: “Siamo sconvolti nell’apprendere della morte del collaboratore della Reuters Hussam al-Masri e delle ferite riportate da un altro dei nostri collaboratori, Hatem Khaled, negli attacchi israeliani all’ospedale Nasser di Gaza di oggi”. “Stiamo cercando urgentemente maggiori informazioni e abbiamo chiesto alle autorità di Gaza e di Israele di aiutarci a ottenere assistenza medica urgente per Hatem”, ha aggiunto il portavoce in una nota. Il Sindacato dei giornalisti palestinesi ha dato notizia della morte di altri due giornalisti: Moaz Abu Taha e Ahmad Abu Aziz. Secondo l’Afp, Abu Taha aveva collaborato con alcuni organi di stampa palestinesi e internazionali. Aziz aveva lavorato come freelance per Middle East Eye, un media con sede nel Regno Unito.

 Al Jazeera ha poi confermato tra le vittime del raid sull’ospedale di un suo giornalista, Mohammed Salama. “Al Jazeera Media Network condanna con la massima fermezza questo orribile crimine commesso dalle forze di occupazione israeliane, che hanno preso di mira e assassinato direttamente dei giornalisti nell’ambito di una campagna sistematica volta a mettere a tacere la verità. La campagna in corso da parte dell’occupazione israeliana contro i giornalisti ha violato tutte le norme e le leggi internazionali, costituendo un crimine di guerra ai sensi dello Statuto di Roma e delle Convenzioni di Ginevra, che vietano entrambi severamente di prendere di mira deliberatamente civili e giornalisti nelle zone di conflitto”, ha dichiarato l’emittente in una nota.

Fonte: Il Sole 24 Ore