
Gaza, cinque soldati israeliani uccisi in un’esplosione
Dal nostro corrispondente
NEW DELHI – Cinque soldati israeliani sono rimasti uccisi e altri 14 feriti, due dei quali in modo grave, dallo scoppio di un ordigno a Beit Hanun, nel nord della Striscia di Gaza. Lo rendono noto le Forze armate dello Stato ebraico (Idf). Secondo la ricostruzione fornita dai militari israeliani, i soldati sono stati investiti dall’esplosione di un ordigno piazzato sul ciglio della strada mentre stavano svolgendo un pattugliamento a piedi. Lo scoppio è avvenuto intorno alle 22 locali di lunedì.
Le Forze armate israeliane hanno reso note le generalità delle cinque vittime che prestavano servizio nel battaglione Netzah Yehuda della brigata Kfir: sono i sergenti Meir Shimon Amar e Moshe Nissim Frech, entrambi di 20 anni; il sergente di prima classe Benyamin Asulin e i sergenti Noam Aharon Musgadian e Moshe Shmuel Noll. Sempre secondo l’Idf, nel corso delle operazioni di soccorso le forze israeliane sono state colpite dal fuoco nemico.
L’attacco è avvenuto mentre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si trova a Washington per colloqui con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Parlando con i giornalisti prima di una cena ufficiale, il premier israeliano ha spiegato che i due governi stanno collaborando con altri Paesi disposti a offrire ai palestinesi «un futuro migliore», suggerendo di fatto che i residenti di Gaza potrebbero trasferirsi in nazioni vicine.
Se gli abitanti di Gaza «vogliono restare, possono farlo, ma se vogliono andarsene, dovrebbero poterlo fare», ha detto Netanyahu. «Stiamo lavorando molto da vicino con gli Stati Uniti per individuare Paesi che vogliano realizzare ciò che hanno sempre detto di voler fare, cioè voler dare ai palestinesi un futuro migliore», ha proseguito Netanyahu. «Credo che siamo vicini a trovare diversi Paesi disposti a farlo».
Fonte: Il Sole 24 Ore