Gaza divisa tra Hamas e Israele, ricostruzione limitata

Gaza divisa tra Hamas e Israele, ricostruzione limitata

Gli Stati Uniti e Israele stanno valutando un piano che dividerebbe Gaza in enclave separate controllate da Israele e Hamas, con la ricostruzione che verrebbe avviata solo nella parte sotto il controllo israeliano fino al disarmo del gruppo militante. Lo ha riportato il Wall Street Journal.

Ricostruzione a due velocità

Il vicepresidente J.D. Vance e il genero del presidente Trump, Jared Kushner, avevano ipotizzato una strategia nella conferenza stampa martedì in Israele ricorda il quotidiano. Vance aveva affermato che ci sono due regioni a Gaza, una relativamente sicura e l’altra pericolosa, e che l’obiettivo è espandere geograficamente l’area sicura. Fino ad allora, aveva aggiunto Kushner, nessun fondo per la ricostruzione andrà alle aree che rimangono sotto il controllo di Hamas.

L’opposizione dei governi arabi

L’ipotesi sarebbe osteggiata dai mediatori arabi. I governi arabi si oppongono fermamente all’idea di dividere Gaza. Il cessate il fuoco mediato da Trump ha tracciato una linea gialla che delimita l’area di controllo militare israeliana, uno cuscinetto che abbraccia i confini dell’enclave e circonda l’area di controllo palestinese. In sostanza, spiega il Wsj, l’idea di una Gaza divisa affronterebbe le difficoltà ancora irrisolte di disarmare Hamas e di istituire un governo alternativo che possa supervisionare l’enclave e creare un ambiente sicuro per i trilioni di dollari di investimenti necessari per la ricostruzione. Secondo funzionari della Casa Bianca citati dal Journal è Kushner la forza trainante del piano di ricostruzione divisa, avendolo ideato con l’inviato speciale Steve Witkoff.

Rubio: «Annessione della Cisgiordania è una minaccia per il piano di pace»

Ma dagli Stati Uniti arrivano anche avvertimenti a Israele. La mossa del Parlamento israeliano verso l’annessione della Cisgiordania minaccia il piano di Donald Trump per la pace a Gaza. È quanto ha detto il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, parlando con i giornalisti prima di partire per Israele. Il riferimento è al fatto che ieri la Knesset ha approvato in prima lettura un disegno di legge che applicherebbe la sovranità israeliana a tutti gli insediamenti della Cisgiordania, nonché un altro disegno di legge più limitato per annettere un importante insediamento urbano, nonostante l’opposizione del premier Benjamin Netanyahu e della maggior parte del suo partito Likud ad annunciare una tale mossa in questo momento, in cui in Israele si trova il vice presidente Usa JD Vance ed è atteso Rubio. “Hanno approvato una mozione alla Knesset, ma il presidente ha chiarito che non è qualcosa che potremmo sostenere in questo momento”, ha detto Rubio, “riteniamo che ciò possa potenzialmente minacciare l’accordo di pace”. “Sono una democrazia, la gente voterà, la gente prenderà queste posizioni, ma in questo momento pensiamo che potrebbe essere controproducente”, ha aggiunto.

Fonte: Il Sole 24 Ore