Gaza, Onu approva risoluzione per cessate il fuoco immediato e accesso umanitario

Gaza, Onu approva risoluzione per cessate il fuoco immediato e accesso umanitario

Gli Stati membri delle Nazioni Unite hanno votato a stragrande maggioranza per chiedere un cessate il fuoco immediato a Gaza, il rilascio di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas e l’accesso senza restrizioni per la consegna di cibo disperatamente necessario a 2 milioni di palestinesi.

Il voto all’Assemblea Generale, composta da 193 membri, si è concluso con 149 voti a favore, 12 contrari e 19 astensioni. La risoluzione è stata adottata tra gli applausi. Il testo, redatto dalla Spagna, «condanna con forza qualsiasi uso della fame della popolazione civile come metodo di guerra».

Parlando prima del voto, l’ambasciatore israeliano all’Onu Danny Danon si è opposto con veemenza alla risoluzione. Danon ha negato che Israele stia usando la fame come arma di guerra, definendo l’accusa “calunnia antisemita”, e ha insistito sul fatto che gli aiuti vengono consegnati.

Cessate il fuoco a Gaza: sì di 149 paesi

«L’Assemblea Generale dell’Onu ha appena adottato la risoluzione presentata dalla Spagna assieme alla Palestina. 149 paesi chiedono un cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente, la liberazione di tutti gli ostaggi, e il rispetto del diritto internazionale umanitario». Con questo messaggio sul social X, il ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares ha salutato l’approvazione, con 149 voti a favore e 12 contrari, di una risoluzione presentata dalla Spagna e dalla Palestina a una riunione speciale di emergenza dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

L’iniziativa era stata annunciata il 7 maggio al Congresso spagnolo dal premier Pedro Sanchez in concomitanza dell’anniversario del riconoscimento dello Stato di Palestina da parte della Spagna. Ricorda l’obbligo in un conflitto armato di rispettare e proteggere la popolazione civile ed esorta tutti gli Stati a rispettare e proteggere il personale umanitario delle Nazioni Unite e il personale medico. E «respinge» ogni azione diretta a ostacolare l’esecuzione del mandato dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati Palestinesi (Unrwa).

Fonte: Il Sole 24 Ore