Gaza, quasi 40 palestinesi uccisi in nuove sparatorie vicino ai centri di distribuzione alimentare

Gaza, quasi 40 palestinesi uccisi in nuove sparatorie vicino ai centri di distribuzione alimentare

Israele e gli Stati Uniti affermano che il nuovo sistema GHF è necessario per impedire ad Hamas di sottrarre aiuti. GHF afferma che non si sono verificate violenze all’interno o nei dintorni dei siti stessi.

Le agenzie delle Nazioni Unite e i principali gruppi umanitari, che hanno distribuito aiuti umanitari in tutta Gaza dall’inizio dei 20 mesi di guerra tra Israele e Hamas, hanno respinto il nuovo sistema, affermando che non è in grado di soddisfare le esigenze del territorio e consente a Israele di usare gli aiuti come arma. Negano che vi sia un furto diffuso di aiuti da parte di Hamas. I funzionari sanitari palestinesi affermano che decine di persone sono state uccise e centinaia ferite dall’apertura dei siti il mese scorso. Gli esperti hanno avvertito che la campagna militare in corso da parte di Israele e le restrizioni all’ingresso degli aiuti hanno messo Gaza, che ospita circa 2 milioni di palestinesi, a rischio carestia.

Msf: «Ue faccia pressione su Israele, fermare massacro a Gaza»

In vista del Consiglio affari Esteri e del vertice dei leader europei in programma la settimana prossima, l’organizzazione umanitaria non governativa Medici senza frontiere chiede all’Ue di agire immediatamente e concretamente per fermare il massacro di Israele a Gaza. «Questo è un momento che richiede più delle parole. Richiede coraggio politico, responsabilità legale e impegno morale per porre immediatamente fine alle sofferenze del popolo di Gaza», ha detto Christopher Lockyear, segretario generale di Msf in conferenza stampa a Bruxelles. «Il nostro messaggio ai leader è semplice – ha aggiunto – vi esortiamo a utilizzare tutti gli strumenti politici, economici e diplomatici per esercitare una reale pressione su Israele affinché cessi la carneficina a Gaza e consenta il libero accesso agli aiuti umanitari». Secondo Lockyear, «Israele sta sistematicamente distruggendo le condizioni necessarie alla vita dei palestinesi a Gaza. Quello che sta accadendo è la prova di un profondo fallimento della responsabilità morale e politica».

Il mese scorso Bruxelles ha deciso di aprire a una revisione formale dell’accordo di associazione Ue-Israele. Il dossier verrà discusso durante il Consiglio Affari Esteri di lunedì prossimo quando l’Alta rappresentante Kaja Kallas presenterà una valutazione dell’accordo, per vedere se e come sanzionare lo Stato ebraico per la sua condotta nella guerra a Gaza e nel blocco degli aiuti umanitari diretti nella Striscia. Secondo l’organizzazione umanitaria, la guerra tra Israele e Iran rischia di far scivolare la tragedia umanitaria di Gaza in un cono d’ombra. «Siamo molto preoccupati – ha detto Sergio Cecchini, rappresentante umanitario di Msf presso l’Ue e la Nato – Gaza è un massacro quotidiano, ogni ora ci sono civili uccisi. La nostra paura è che passi in secondo piano».

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Fonte: Il Sole 24 Ore