Gaza, tregua in bilico. Witkoff e Kushner in Israele, domani incontreranno Netanyahu con Vance
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto di ritenere che «la leadership di Hamas non sia coinvolta» negli attacchi avvenuti in questi giorni contro l’Idf nella Striscia di Gaza, ma che «forse ci sono dei ribelli al suo interno». Parlando con i giornalisti a bordo dell’Air Force One, Trump ha aggiunto che «in ogni caso la situazione verrà gestita in modo appropriato. Con durezza, ma correttamente»’. Auspicando che l’accordo di cessate il fuoco a Gaza regga, Trump ha aggiunto che gli Stati Uniti vogliono che «i rapporti con Hamas saranno molto pacifici».
Vance: «Tregua sarà a singhiozzo, serve struttura di sicurezza»
Anche il vice-presidente americano J.D. Vance ha minimizzato gli scontri che si sono registrati nella Striscia di Gaza. Il cessate il fuoco sarà ’’a singhiozzo’’, ha detto ai giornalisti, ’’Hamas aprirà il fuoco su Israele. Israele dovrà rispondere”. Per cui ’’dovremo monitorare la situazione, ci saranno alti e bassi’’, ha proseguito Vance invitando “gli stati arabi del Golfo, nostri alleati’’ a creare una ’’infrastruttura di sicurezza necessaria per confermare che Hamas sia disarmato”.
Witkoff e Kushner in Israele oggi, Vance martedì
Nel tentativo di promuovere ulteriormente il cessate il fuoco a Gaza, l’inviato speciale Usa Steve Witkoff e il collega consigliere di Donald Trump, Jared Kushner, arriveranno in Israele oggi, mentre il vicepresidente J.D. Vance atterrerà nel Paese martedì. Lo ha dichiarato un funzionario americano al Times of Israel. I tre incontreranno il primo ministro Benjamin Netanyahu e alti funzionari israeliani.
Hamas: almeno 45 persone uccise in attacchi dell’Idf domenica
L’agenzia di protezione civile e gli ospedali di Gaza hanno affermato che una serie di attacchi aerei israeliani ha ucciso almeno 45 persone domenica. «Almeno 45 persone sono state uccise a seguito degli attacchi aerei israeliani in varie zone della Striscia di Gaza», ha dichiarato Mahmud Bassal, portavoce dell’agenzia di protezione civile, che opera come servizio di soccorso sotto l’autorità di Hamas. Quattro ospedali di Gaza hanno confermato il bilancio delle vittime, affermando di aver accolto i morti e i feriti.
Padre Romanelli, parroco a Gaza: «Penso che tregua tenga, c’è voglia di dire basta»
Padre Gabriel Romanelli, il parroco della chiesa cattolica della Sacra Famiglia di Gaza, è intervenuto domenica sera a “Che Tempo Che Fa” sul Nove: «Penso che la tregua tenga, nonostante quell’attentato nel sud e i tanti bombardamenti di oggi e non si sa quanti morti. Il valico del sud domani riapre, è segno che la tregua resiste e quindi sia un primo passo verso la fine della guerra”. “Finita la tregua, non finita, questa incertezza crea una disperazione più grande tra la gente”, tuttavia “soprattutto c’è il sentimento generale di stanchezza, sia tra i palestinesi che tra gli israeliani: tutti sono stanchi di questa guerra e c’è voglia di dire basta”. Romanelli ha raccontato che in questi giorni è potuto uscire dalla parrocchia e “si vede ancora più distruzione” rispetto a all’ultima volta che era uscito un mese fa. “Non ho visto tante tende come prima, ma le persone ora stanno cercando dove mettersi, ovunque. C’è violenza in città. C’è la polizia di Hamas, fino a che non verrà la forza internazionale”. “Arrivano pochi aiuti specie al nord. Noi per fortuna come Chiesa – ha spiegato – continuiamo ad aiutare migliaia di famiglie. Per esempio ora distribuiamo sacchetti con 8 chili di verdura e frutta. Un chilo di verdura prima costava 100 euro, ora si sono abbassati i prezzi e costa 10 euro al chilo, ma egualmente non se la possono permettere, le banche sono distrutte”.
Fonte: Il Sole 24 Ore