
Gaza, Trump: nel weekend colloqui molto proficui
- 6 Ottobre 2025
Live
Media, Hamas chiederà rilascio Barghouti e leader condannati a ergastolo
Hamas chiederà di liberare alcuni dei più noti detenuti palestinesi nelle carceri israeliane in cambio degli ostaggi ancora nella Striscia di Gaza. Lo riporta l’emittente israeliana Channel 12 citando fonti di Hamas. Tra i nomi che Hamas citerà nei colloqui che inizieranno domani in Egitto ci sono quelli di Marwan Barghouti, capo di Fatah Tanzim, incarcerato per molteplici omicidi commessi durante la Seconda Intifada, Ahmad Sa’adat, segretario generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, Ibrahim Hamed, condannato a 45 ergastoli per aver orchestrato l’uccisione di numerosi israeliani come comandante di Hamas in Cisgiordania durante la Seconda Intifada; Abbas al-Sayed, che orchestrò l’attentato del 2002 al Park Hotel di Netanya, in cui morirono 39 israeliani, e Hassan Salameh di Hamas, condannato a 48 ergastoli per molteplici attentati suicidi. Channel 12 cita una fonte di Hamas che afferma che il gruppo “non rinuncerà” a garantire il rilascio di questi e altri detenuti condannati all’ergastolo, “anche a costo di compromettere l’accordo”. Israele aveva posto il veto su questi nomi nei precedenti accordi. Attualmente in Israele ci sono 303 detenuti in stato di libertà vigilata che stanno scontando l’ergastolo. Channel 12 riferisce inoltre che la delegazione di Hamas guidata da Khalil al-Hayya negozierà contemporaneamente anche con una squadra dell’Autorità Nazionale Palestinese, nel tentativo di garantire che il meccanismo “del giorno dopo” a Gaza includa l’Anp.
“Ci hanno colpiti, ci hanno trascinato a terra, ci hanno legato mani e piedi, ci hanno messo in gabbia, ci hanno insultati, ci hanno impedito di dormire, ci hanno negato assistenza medica”. Lo hanno denunciato alcuni dei 21 attivisti spagnoli arrivati questa sera con un volo da Tel Aviv dopo essere stati espulsi in Spagna, in un’intervista in diretta tv su X, raccontando di essere stati “maltrattati” e “umiliati” dalle forze di sicurezza israeliane, dopo l’arresto mercoledì, e dal momento in cui sono stati fatti sbarcare nel porto israeliano di Ashdod. Secondo le testimonianze, durante la detenzione in Israele non hanno avuto “accesso all’acqua potabile”. Hanno denunciato che gli è stato dato “cibo scaduto” e che sono stati “48 ore senza mangiare”. “E’ tortura”, ha affermato uno dei giovani componenti della Flotilla. “Israele ha voluto sottoporci a un trattamento esemplare”, ha aggiunto. “Nel modulo degli uomini, sono entrati varie volte con le armi e le hanno puntate a parti vitali, come la testa o il cuore”, ha denunciato un altro degli attivisti. E ha assicurato di aver temuto per la vita: “C’è stato un momento in cui ho pensato: qui mi ammazzano”. Tuttavia, hanno assicurato che quanto hanno vissuto “non ha nulla a che vedere con la sofferenza che vivono i nostri fratelli di Palestina, Gaza e Israele” Hanno ricordato che “oltre 200 persone” fra i componenti della spedizione Global Sumud Flotilla “continuano ad essere detenute, oltre la metà delle quali in sciopero della fame”. E hanno fatto appello alla “mobilitazione popolare” affinché “continui ad essere tanto intensa come finora” in Spagna per la “fine del genocidio a Gaza”.
Greta Thunberg lascerà Israele domani su un volo finanziato dalla Grecia. Lo riporta Ynet. La 22enne svedese insieme a centinaia di altri attivisti ha preso parte alla missione della Global Sumud Flotilla verso Gaza. L’aereo decollerà dall’aeroporto Ramon, nel sud di Israele, e atterrerà ad Atene.
Fonte: Il Sole 24 Ore