
Geely avvia le vendite in Italia, si parte con il suv elettrico EX5
La cinese Geely, la multinazionale che controlla Polestar, Volvo Lotus e Zeekr ma è azionista di maggioranza di Smart, nonché primo investitore in Mercedes-Benz, è sbarcato a luglio in Italia grazie ad un accordo di distribuzione con Jameel Motors. Ora si accinge all’avvio delle attività e da ottobre il primo modello, il suv elettrico EX5, sarà disponibile presso i concessionari della rete nazionale
La vettura a batteria sarà lanciata a un prezzo di listino che parte da circa 31mila euro e sarà affiancata dal suv Starray EM-i dotato di tecnologia Super Hybrid.
La consolidata esperienza di Geely nel mercato europeo le consente di conoscere le esigenze in fatto stile e le necessità dei clienti del vecchio continente. Infatti EX5 che si distingue per uno stile dalle linee essenziali che potrebbe incontrare i gusti europei, pur con le inevitabili sinergie di gruppo e di sistema paese cinese come le maniglie a scomparsa.
Sviluppata sulla piattaforma GEA, Geely EX5 è dotata delle più avanzate tecnologie, dalla batteria litio-ferro-forfato da 60,22 kWh che ha raggiunto elevati standard di durata e cicli di ricarica all’architettura elettrica Geea 3.0 passando per Flyme, il sistema operativo di bordo. .Questo software è basato su android automotive, nella variante open source, non offre i servizi di Google come le mappe e fa leva su un’interfaccia utente esclusivamente touchIl nuovo suv elettrico vanta un motore elettrico sincrono a magneti permanenti da 160 kW e 320 Nm che, a seconda dell’allestimento raggiunge un massimo di 430 km di autonomia e un consumo compreso tra i 15,8 e i 16 kWh/100 km.
Adatto per la città come per i luoghi viaggi, Geely EX5 è lungo 6.615 mm, largo 1.901 mm, alto 1.670 mm e ha un passo di 2.750 mm. La capacità di carico va da un minimo di 461 litri a un massimo di 1.877 litri. Sono cinque i colori di carrozzeria disponibili e i cerchi hanno dimensioni da 18” per la versione Pro e da 19” per il top di gamma, la Launch Edition.
Fonte: Il Sole 24 Ore