Getty Images apre le porte all’Intelligenza artificiale: siglato accordo con Perplexity
Nel grande caos della guerra dei contenuti tra intelligenza artificiale e editori, c’è anche chi sceglie la via del compromesso. Getty Images, la più celebre agenzia fotografica del mondo, e Perplexity AI, la start up di ricerca rivale di OpenAI, hanno firmato un accordo di licenza pluriennale che permetterà alla piattaforma di integrare le immagini di Getty nei propri risultati di ricerca. Un’intesa che nelle ore immediatamente successive all’annuncio ha fatto balzare le azioni di Getty fino al 70%, anche se in serata il rialzo si era ridotto intorno al 2,5%.
Il deal è il risultato di una soluzione positiva (in questo caso) alla ricerca di un equilibrio tra l’innovazione dell’intelligenza artificiale e la tutela del diritto d’autore. Getty fornirà a Perplexity un accesso diretto alla sua library di immagini, tramite un’integrazione Api (Application Programming Interface), Dal canto suo il motore di ricerca includerà crediti per le immagini e link alle fonti per condividere il corretto utilizzo legale dei contenuti concessi in licenza.Piccoli gesti di trasparenza che, nell’ecosistema dell’AI generativa, valgono come trattati di pace.
Perplexity, fondata nel 2022 con il sostegno di investitori come Jeff Bezos, si è imposta all’attenzione del mercato grazie a un principio semplice: offrire risposte sintetiche e verificabili alle domande degli utenti, combinando linguaggio naturale, ricerca in tempo reale e indicazione delle fonti. Ma il suo successo è stato accompagnato da accuse di plagio e “content scraping” da parte di testate come Nikkei, Asahi Shimbun e perfino The Wall Street Journal. A ottobre Reddit l’ha citata in giudizio per aver effettuato «scraping illegale su scala industriale».
Da qui la necessità di cambiare passo. L’accordo con Getty in questa chiave può anche apparire non solo una partnership tecnica, quanto piuttosto una strategia di reputazione. «Attribuzione e accuratezza sono fondamentali per il modo in cui le persone dovrebbero comprendere il mondo nell’era dell’intelligenza artificiale», ha dichiarato Jessica Chan, responsabile contenuti e partnership di Perplexity. «Insieme – ha aggiungo – aiutiamo le persone a trovare risposte attraverso una narrazione visiva efficace, assicurandoci che sappiano sempre da dove proviene quel contenuto e chi lo ha creato».
Dall’altra parte, Getty Images ha tutto l’interesse a non restare spettatrice di una rivoluzione che minaccia il suo stesso modello di business. «L’accordo riconosce l’importanza di un consenso correttamente attribuito e il suo valore nel migliorare i prodotti basati sull’intelligenza artificiale», ha spiegato Nick Unsworth, vicepresidente per lo sviluppo strategico della compagnia. Dopo aver citato in giudizio Stability AI per aver “raschiato” milioni di immagini senza licenza, Getty sceglie ora «un approccio più pragmatico».
Fonte: Il Sole 24 Ore