Giappone, ecco i 5 favoriti alla successione di Ishiba
Sanae Takaichi (Ldp)
Se eletta, la Takaichi (64 anni) sarebbe la prima donna primo ministro del Giappone. È una veterana del partito, ha ricoperto vari incarichi, tra cui quello di ministro della Sicurezza economica e degli Affari interni. Lo scorso anno ha perso contro Ishiba al ballottaggio per la leadership. Nota per le sue posizioni conservatrici, come la revisione della costituzione pacifista del dopoguerra, Takaichi visita regolarmente il controverso santuario di Yasukuni per onorare i caduti giapponesi, considerato da alcuni Paesi asiatici come un simbolo del passato militarista di Tokyo. In economia, la Takaichi sembra ancora sintonizzata sui precetti dell’Abenomics: si oppone con forza agli aumenti dei tassi di interesse da parte della Bank of Japan e spinge per un aumento della spesa pubblica con l’obiettivo di alimentare la ripresa economica.
Shinjiro Koizumi (Ldp)
Se eletto, l’erede di una dinastia politica che da oltre un secolo riveste dei ruoli di primo piano nel governo del Paese diventerebbe, a 44 anni, il più giovane primo ministro dell’era moderna. Figlio dell’ex premier Junichiro Koizumi, lo scorso anno ha partecipato alla corsa per la leadership dell’Ldp, presentandosi come un riformatore in grado di ripristinare la fiducia pubblica in un partito segnato dagli scandali. A differenza della Takaichi, Koizumi è rimasto vicino a Ishiba come ministro dell’Agricoltura, supervisionando un tentativo molto pubblicizzato di frenare l’impennata dei prezzi del riso. Nel suo unico altro incarico ministeriale, come ministro dell’Ambiente, Koizumi nel 2019 propose di eliminare i reattori nucleari. Delle sue posizioni in materia di politica economica e monetaria, si sa poco. Dopo la laurea in Economia in Giappone, ha conseguito un master in Political Science alla Columbia University di New York.
Yoshimasa Hayashi (Ldp)
Il 64enne Hayashi è stato capo di gabinetto, ruolo cruciale che include la funzione di principale portavoce del governo, dal dicembre 2023 sotto la guida dell’allora premier Fumio Kishida e poi di Ishiba. Ha ricoperto diversi incarichi ministeriali, tra cui Difesa, Esteri e Agricoltura, venendo spesso chiamato a sostituire ministri dimissionari. Fluente in inglese, Hayashi ha lavorato per la trading house Mitsui & Co., ha studiato alla Harvard Kennedy School ed è stato collaboratore dei parlamentari statunitensi Stephen Neal (democratico) e William Roth Jr (repubblicano). Candidato alle primarie dell’Ldp nel 2012 e nel 2024, ha più volte ribadito l’importanza di rispettare l’indipendenza della Bank of Japan.
I possibili candidati alla premiership tra i partiti di opposizione sono due:
Yoshihiko Noda (Cdp)
Ex primo ministro, Noda è il leader del principale partito d’opposizione, il Constitutional Democratic Party of Japan (Cdp). Da premier (2011-2012) lavorò con l’Ldp per approvare una legge che raddoppiava l’imposta sui consumi al 10% per contenere il debito pubblico, guadagnandosi la fama di “falco” in materia di politica fiscale. Nelle elezioni per la Camera alta di luglio, il 68enne Noda ha cambiato rotta, proponendo una riduzione temporanea dell’imposta sui consumi per i prodotti alimentari. Ha più volte chiesto di ridimensionare lo stimolo monetario della Bank of Japan.
Fonte: Il Sole 24 Ore