Gioco, mercato italiano in crescita: nel 2024 spesi 157 miliardi di euro

Gioco, mercato italiano in crescita: nel 2024 spesi 157 miliardi di euro

Il mercato delle scommesse sportive cresce. E assieme al volume d’affari porta appresso anche una serie di problematiche legate a dipendenza e crisi economica delle famiglie. È un quadro in bianco e nero quello raccontato dal rapporto “Come la crescita delle scommesse sportive sta ridefinendo i modelli di business” realizzato dall’Eurispes.

In Italia una partita da 157 miliardi

«Il mercato del gioco in Italia è dunque uno dei più grandi in Europa, con una continua crescita sia in termini di ricavi complessivi sia di penetrazione digitale – scrive l’Eurispes -. Nel 2024, l’ammontare totale giocato è stato di oltre 157 miliardi di euro, con un incremento del 6,5% rispetto all’anno precedente. Il Gross Gaming Revenue (GGR) ha raggiunto i 21,5 miliardi di euro nel 2023, confermando l’Italia come leader europeo nel settore».

Le scommesse sportive

Non è comunque tutto. In questo scenario a giocare un ruolo importante c’è anche la rete. «Le scommesse sportive in Italia registrano una crescita annuale del 20%, con il 60% delle puntate effettuate online – scrive l’Eurispes -. Il calcio domina il panorama delle scommesse, seguito da basket e tennis. Innovazioni tecnologiche come le scommesse live e l’adozione mobile hanno ulteriormente stimolato il settore». In questo contesto, «il calcio si conferma lo sport predominante (75% delle scommesse), seguito da basket (10%) e tennis (7%). Emergono nuove forme di gioco come gli eSports (+40% nel 2024), il social betting e le scommesse live, che rappresentano già il 60% del mercato online». E un’attenzione particolare va anche al gioco online che «ha visto una significativa espansione, con una raccolta di 92 miliardi di euro nel 2024». «Questo canale ha superato quello fisico, rappresentando il 58,5% del totale delle giocate – si legge ancora nel rapporto -. La crescita del gioco online è stata trainata dalle preferenze delle fasce più giovani, con oltre il 50% dei conti online attivi detenuti da persone tra i 18 e i 34 anni».

Non tutto è positivo

Se, da una parte, il settore segna una crescita in termini di tecnologia, adesioni e fatturato, dall’altra deve fare i conti con una serie di problematiche sociali ed economiche.

Fonte: Il Sole 24 Ore