Gioielli, aumenta la passione per le aste e gli eventi si moltiplicano in tutto il mondo

Attraversando il mare di Hong Kong con il Western Harbour Crossing si potranno raggiungere agevolmente le nuove sedi che le più importanti case d’asta hanno inaugurato, o che inaugureranno nei prossimi mesi, in città: il West Kowloon Cultural District, disegnato da Herzog & de Meuron e Laab Architects, ha visto in marzo l’apertura della sede per l’area Asia-Pacifico di Phillips; Sotheby’s si appresta a tagliare il nastro dei suoi uffici a Chater House (ma punta ad aprire anche a Tokyo, Seul e Shanghai), e Christie’s ha scelto 4.600 metri quadrati disposti su quattro piani al The Henderson, nuovo e lussuoso grattacielo firmato dallo studio di Zaha Hadid. Enormi spazi fisici, dove organizzare mostre ed eventi, che confermano come pur fra il proliferare delle aste online, la prossimità e il contatto siano più importanti che mai per vendere. Una tendenza che sta attraversando l’intero mondo dell’alto di gamma, evidenziata anche nell’ultimo report Altagamma Consensus, per il quale nel 2024 le vendite tramite il canale retail aumenteranno del 7,5% rispetto al 2022, a fronte di un +4,5% per quelle online.

Tali investimenti sono sostenuti anche dalla continua crescita delle vendite che riguardano il comparto dei gioielli. I conti del 2023 saranno pubblicati entro le prossime settimane, ma i big del settore rivelano già ottimismo a riguardo: il dipartimento gioielli di Sotheby’s, per esempio, fa sapere che probabilmente toccherà quest’anno i 525 milioni di dollari, a fronte dei 507 dello scorso anno; Christie’s (che però convoglia nel dipartimento Luxury sia gioielli, sia borse, vini, e orologi) nel primo semestre ha registrato 413 milioni di dollari, a fronte di un totale di 779 nel 2022; Phillips ha deciso di investire con più convinzione nel comparto, assumendone alla guida il talentuoso Benoît Repellin, ex Sotheby’s, e inserendo nel calendario autunnale di Ginevra la sua prima asta di gioielli, che ha totalizzato 21,7 milioni di dollari, con una percentuale di vendite per valore del 95%.

A fronte di un aumento dell’offerta di eventi, sia fisici sia digitali, che affollano i calendari delle case d’asta, gli appassionati sembrano avere dei solidi punti di riferimento che orientano la destinazione dei proprie passioni e degli investimenti necessari a soddisfarle. Parlando di gemme, le star si confermano le colorate, zaffiri blu in cima, seguiti da rubini e smeraldi, poi diamanti fancy, soprattutto gialli e rosa, tutte accomunate da valori eccellenti di colore. In quanto a epoche, l’Art Decò si conferma come una delle più amate, come dimostrano gli ottimi risultati della vendita della collezione legata alla corte viennese fin de siècle da parte di Sotheby’s, che hanno superato di tre volte le attese, e la collana del 1900 di Chaumet battuta da Bonhams per oltre 305mila sterline, il doppio di quanto stimato. La celebrità, di una maison come di un collezionista, sono garanzia di ottimi risultati: fra i marchi più ricercati si confermano Tiffany, Bulgari (di cui sono molto apprezzate le creazioni degli anni 70 e 80), Van Cleef & Arpels, come i design di Fulco di Verdura, Aldo Cipullo e René Boivin. E fra i migliori risultati di quest’anno si annoverano le vendite delle collezioni di celebrità del XX secolo come Anne Eisenhower (oltre 11 milioni di dollari da Christie’s), la giornalista Barbara Walters da Bonhams e l’attrice Mary Tyler Moore da Sotheby’s.

Alle celebrità sono però legati anche due casi che, in diversa misura, hanno scosso le aste di gioielli di quest’anno, e che hanno coinvolto Christie’s: il primo, la rinuncia a completare la vendita, suddivisa originariamente in due fasi, della collezione dell’ereditiera Heidi Horten, a seguito delle contestazioni sulle origini dell’immenso patrimonio del marito Helmut, imprenditore strettamente legato al Nazismo. Il secondo caso ha visto l’improvviso ritiro dalla vendita della collana di perle, zaffiri e diamanti indossata da Audrey Hepburn nel film “Vacanze romane”, che ne lanciò la carriera nel 1953. Di recente anche Sotheby’s ha annullato a sorpresa la vendita della “Blue Lagoon”, tormalina di Paraiba da quasi 94 carati, la più grande mai battuta a un’asta, montata su una collana realizzata appositamente da Adler Joailliers, che avrebbe potuto agevolmente raggiungere e superare i 3 milioni di dollari.

Fonte: Il Sole 24 Ore