
Giorgetti: «Non serve una manovra correttiva. Avviato confronto per uscire da deficit eccessivo»
“Per la prima volta non si parla di manovra correttiva: miracolosamente abbiamo fatto le previsioni giuste”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti rispondendo al question time. “Sulla base dei dati pubblicati dall’Istat il 30 giugno non vi è motivo di ritenere necessità di fare aggiustamenti di tali previsioni. Le cifre sono compatibili con un deficit al 3,3% nel 2025 e con il ritorno sotto il 3% nel 2026”.
Avviato confronto per uscire da deficit eccessivo
Il governo “conferma la sua volontà di uscire dalla procedura di disavanzo eccessivo a partire dal prossimo anno e per questo ha avviato opportune interlocuzioni con la commissione europea” ha detto il ministro dell’Economia spiegando che “l’uscita dalla procedura non è solo questione di stima e di autostima ma il superamento anche di raccomandazioni, che ogni anno fanno notizia e risultano anche politicamente fastidiose, riacquistando margine di agibilità e possibilità”. Giorgetti ha anche spiegato che l’Italia contesta una “interpretazione asimmetrica che consente di non entrare nella procedura di deficit eccessivo per chi supera il 3% e di non uscire a chi, come l’Italia in modo virtuoso, cala con un ampio scostamento”. Ultimi colloqui – ha aggiunto il ministro – “offrono spazi interpretativi che vanno in questa direzione”.
Difesa, Governo salvaguarderà voci spesa welfare
“Non è ipotesi del Governo mettere in discussione la salvaguardia delle voci di spesa dedicate al benessere nel popolo italiano” ha detto Giorgetti, rispondendo a un’interrogazione sulle spese militari al 5% del Pil in ambito Nato, aggiungendo che comunque “l’impegno è importante e significativo”.
5% alla difesa è ’obiettivo ambizioso’
“L’Italia intende partecipare, dato l’attuale contesto geopolitico, all’aumento della capacità di difesa che l’Europa deve affrontare, anche visto il disimpegno degli Usa. L’impegno preso il 24-25 giugno per aumento è sicuramente un obiettivo molto ambizioso” ha spiegato Giorgetti aggiungendo: “il governo non è disposto a mettere in discussione la salvaguardia delle voci di spesa orientate alla crescita e al benessere economico e sociale, come le spese per le famiglie e per i servizi sociali” Il ministro ha spiegato che la spesa riguarda un concetto di sicurezza “più ampio di quella che può essere ricondotta al solo armamento, come concepito comunemente”. Giorgetti ha chiarito che “questo tipo di sforzo deve coinvolgere anche la dimensione dell’offerta dell’industria italiana, che rispetto ad una dinamica di mercato, dovrebbe partcipare a livello di offerta – visto che ha società come Leonardo e Fincantieri – per avere un ritorno in termini di occupazione. Altrimento andranno a beneficiarne altri Paesi in Europa o fuori”.
Dl economia, risorse? richieste sono note, in sessione bilancio vedremo
La struttura è quella lì. Questo è quello che si è fatto urgentemente per la fine di luglio, poi a settembre e ottobre inizia il ciclo di bilancio”. Così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti interpellato sul ’nodo risorse’ per l’esame parlamentare del Dl economia a margine del question time in Senato. “Le esigenze e le richieste sono note, le disponibilità mi sono note, lì vedremo le altre cose”.
Fonte: Il Sole 24 Ore