Giorgio Armani, le reazioni alla morte del «re» della moda italiana
Lutto cittadino a Milano e Piacenza
Il sindaco di Milano Beppe Sala ha proclamato il lutto cittadino per lunedi 8 settembre, giorno dei funerali dello stilista che aveva scelto Milano come città d’elezione e qui aveva costruito il suo impero, investendo anche nello sport e nella cultura: «A Milano mancheranno il suo sguardo creativo, la sua partecipazione attiva e il suo sostegno alla vita della nostra città», ha detto il primo cittadino. Anche Piacenza, città natale di Armani, ha proclamato il lutto cittadino.
Il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, ha voluto ricordare lo stilista e imprenditore: «Con la scomparsa di Giorgio Armani l’Italia e il mondo intero perdono uno dei più grandi interpreti della moda e dell’eleganza contemporanea che ha saputo trasformare la nostra creatività in un linguaggio universale, riconosciuto e amato ovunque. Roma si unisce al cordoglio per la sua scomparsa e rende omaggio a un maestro che ha saputo raccontare il nostro Paese attraverso la bellezza, la sobrietà e la raffinatezza».
Elly Schlein, segretaria del Partito democratico, ha voluto omaggiare Armani definendolo uno «stilista rivoluzionario e grande imprenditore che, con le sue creazioni, ha saputo anticipare e interpretare i tempi, non smettendo mai di innovare e diventando una fonte di ispirazione per tutti coloro che si avvicinano al mondo della moda».
Il cordoglio del mondo dell’industria
Non mancano le reazioni dal mondo dell’industria di cui Giorgio Armani è stato un grande protagonista, tra i primi a comprendere come un’ “estensione” lifestyle della tradizionale idea di moda avrebbe potuto accrescere il valore del proprio marchio nel mondo ( e, di conseguenza, anche del made in Italy). E tra i pochi a non cedere alle lusinghe dei capitali esteri: ha sempre mantenuto il 100% della proprietà aziendale, contando su partnership strategiche con gruppi internazionali come Luxottica per gli occhiali, L’Oréal per la cosmetica, Emaar per il real estate e lo sviluppo negli Emirati.
Così lo ha ricordato il presidente di Confindustria Emanuele Orsini: «Oggi l’Italia perde un simbolo. Giorgio Armani non è stato soltanto un grande stilista, ma un imprenditore che con visione e coraggio ha trasformato un sogno in un’impresa globale, portando il nostro Paese nel mondo con un’eleganza unica» ha scritto Orsini, affidando il suo cordoglio ai social. E ha aggiunto: «A nome di Confindustria, esprimo vicinanza alla sua famiglia e a tutti i suoi collaboratori. La sua eredità continuerà a ispirare imprese, lavoratori e nuove generazioni». Il presidente di Confindustria Moda, Luca Sburlati, ha unito al suo cordoglio l’augurio «che le nuove generazioni di imprenditori continuino ad avere a cuore l’Italia con la stessa passione e dedizione che lui ha dimostrato in tutti questi anni».
Fonte: Il Sole 24 Ore