Gli anni ’80 fuori dal coro

Gli anni ’80 fuori dal coro

Non è la nostalgia degli anni 80. Ma un viaggio in mondo parallelo che ha lasciato il segno, fatto di giovani e musica, e voglia di uscire dagli schemi e dalle gabbie. E rompere con chi emarginava i “fuori dal coro”. Quelli che i gruppi definivano gli indegni. «Indegni perché magari non avevano il piumino griffato» oppure perché indossavano le «scarpe Addas». Anche Livio, figlio di professori e di una famiglia della media borghesia cagliaritana, si sentiva in gabbia. Per questo motivo, a 16 anni e senza scarpe è uscito di casa, sognando Firenze. Dove anche chi era fuori dagli schemi riusciva a trovare un suo luogo. Ed è in quel viaggio che inizia la sua nuova vita. Livio è il protagonista de “Gli indegni”, l’ultimo romanzo (edizioni Einaudi Stile libero) del giornalista scrittore cagliaritano Francesco Abate.

Anais

Livio non riesce a uniformarsi ai suoi coetanei e a quel mondo che popola Cagliari. In mezzo c’è la musica, la voglia di trovare un ambiente dove essere accolti e accettati. Il filo rosso del libro, che non è autobiografico ma racconta il comune sentimento e le aspirazioni dei giovani, è quello della musica degli anni 80 il concerto dove scappa e incontra la magnetica Anais. La ragazza di cui si innamora e con la quale comincia un viaggio nel mondo dove si sente accolto. Lei lo inizia alle droghe, al divertimento oltre ogni limite, alla libertà sessuale, trascinandolo in una nuova epoca della sua esistenza, dal punk all’house music, dai gay club alle affollate disco arcobaleno. Poi la perde e la ritrova e tra Cagliari, Londra e Parigi. Livio che non è uno ma i giovani degli anni 80. «Sia chiaro, non è un viaggio nostalgico – premette Abate – ma il punto su quello che gli anni 80 sono stati per i giovani di allora, che sono quelli che oggi vanno in prepensionamento». Viaggio che riprende quello iniziato quando, da giovane collaboratore de l’Unione Sarda Abate scrive un racconto in due puntate sui giovani. Poi il silenzio e gli anni che passano. E la decisione di riprendere in mano quel lavoro. «Mi sono detto se arrivo a compiere 60 anni – racconta- è il momento giusto. Perché a questa età non c’è più né autocompiacimento né retorica malinconica sul passato».

Francesco Abate, Gli indegni, Edizioni Einaudi Stile libero, 384 pagine, 20 euro

Fonte: Il Sole 24 Ore