Gli armatori: «Il Gnl è il carburante più adatto per la transizione green»

Gli armatori: «Il Gnl è il carburante più adatto per la transizione green»

La lettera, bollando come «parziali e faziose» le tesi esposte da T&e sottolinea, poi, che le compagnie marittime, «sono impegnate nel percorso verso la decarbonizzazione, possiedono un patrimonio di know-how all’avanguardia e hanno investito decine di miliardi affinché ogni nuova nave sia sempre più verde delle precedenti. E, pur rappresentando meno del 2% della flotta oceanica, le crociere sono l’avanguardia dell’innovazione e della sostenibilità in campo marittimo».

Nuove navi e nuovi motori

Le nuove navi e i nuovi motori, afferma il documento, «consentono una flessibilità nell’utilizzo di carburanti a basso o nullo contenuto di gas serra, una volta disponibili su scala, con poche o nessuna modifica al motore. Questi carburanti e fonti energetiche includono metanolo verde, Gnl biologico e Gnl sintetico, celle a combustibile a idrogeno, fotovoltaico/solare (oggi in uso su cinque navi), batterie di accumulo, eolico. Inoltre, un numero crescente di navi che navigheranno nei prossimi cinque anni utilizzeranno carburanti alternativi o saranno in grado di incorporare carburanti a zero emissioni di carbonio».

Già ora, ricorda, infine, la lettera, «gran parte delle navi è equipaggiata per collegarsi all’elettricità in banchina e si attende che, a tale tecnologia, arrivino presto anche i porti». Ma, conclude, «Ma la crocieristica continuerà ad essere un avamposto della sostenibilità – riciclo, taglio emissioni, trattamento rifiuti, e così via – anche nei prossimi anni, tanto più che il settore ha da tempo assunto l’impegno di arrivare a zero emissioni nette entro il 2050».

Proxigas: «Gnl ottima alternativa a fuel tradizionali»

Secondo Proxigas, poi, «non è assolutamente corretto sostenere che il Gnl impiegato nel trasporto navale inquini più dei carburanti tradizionali, dato che ha un impatto ambientale limitato alle cosiddette “emissioni fuggitive”, non derivanti da combustione, e quindi marginale. Infatti, il fattore moltiplicativo delle emissioni di CO2 prodotte dal Gnl non deve essere valutato con riferimento a tutto il combustibile utilizzato ma soltanto per quella piccolissima parte rappresentata da eventuali emissioni fuggitive che si possono verificare durante il processo».

Il Gnl inoltre, prosegue la nota di Proxigas, «non contiene zolfo, abbatte drasticamente le emissioni di ossidi di azoto e genera quantità ridottissime di particolato. Per questo rappresenta un’ottima alternativa in termini ambientali ai carburanti tradizionalmente utilizzati in ambito navale».

Fonte: Il Sole 24 Ore