Gli Emirati puntano sul gas: per Santos 18,7 miliardi di dollari sul piatto

Gli Emirati puntano sul gas: per Santos 18,7 miliardi di dollari sul piatto

XRG – guidata da Sultan Ahmed Al Jaber, che è anche ministro dell’Industria degli Emirati – è stata creata solo a fine 2024, con un enterprise value che già «supera 80 miliardi di dollari» e l’obiettivo, come precisato all’epoca, di «più che raddoppiarlo nel prossimo decennio, capitalizzando sulla domanda di energia e prodotti chimici a basse emissioni».

La società – nel cui cda siede anche Bernard Looney, ex ceo di Bp – ha dichiarato che nel settore del Gnl punta a raggiungere una capacità di produzione di 20-25 milioni di tonnellate l’anno entro il 2035. Santos ha venduto 5,08 milioni di tonnellate l’anno scorso (di cui oltre il 60% prodotte in Papua Nuova Guinea) e, tra petrolio e gas, ha avviato progetti per incrementare del 30% la produzione entro il 2027 (dagli 87,1 milioni di barili equivalenti petrolio del 2024).

Nella cordata per conquistare Santos ad affiancare XRG ci sono anche la Abu Dhabi Development Holding Company (ADQ) e il colosso statunitense del private equity Carlyle Group: lo stesso che a marzo si è ritirato dall’accordo per rilevare dalla greca Energean gli asset nell’Oil&Gas in Italia dell’ex portafoglio Edison.

Proprio in quel periodo il gruppo a guida emiratina ha approcciato per la prima volta Santos. È stata la stessa compagnia australiana a rivelare ieri di aver accolto la proposta di acquisto solo al terzo tentativo: ce n’erano state altre due «a fine marzo»,una a 5,04 e l’altra a 5,42 dollari australiani per azione.

Adesso sul piatto ci sono ben 8,89 A$ (pari a 5,76 dollari Usa) per ogni azione Santos, tutti in contanti: il 27,73% in più rispetto al prezzo di Borsa di venerdì 13 giugno (lunedì 16 il titolo ha chiuso a 7,72 A$). Un’offerta davvero difficile da rifiutare, anche per una compagnia che sembrava ben decisa a proseguire l’espansione contando solo sulle proprie forze.

Fonte: Il Sole 24 Ore