Gli Etf battono i fondi pensione ma va considerato il Fisco

Gli Etf battono i fondi pensione ma va considerato il Fisco

Fondo pensione o fai da te? La pensione di scorta è una cosa seria e va costruita con mattoncini solidi ed efficienti. Anche perché quando si arriva al traguardo pensionistico è troppo tardi per rimediare sanando la casa che scricchiola e vacilla sotto il peso dei costi e della sbagliata asset allocation iniziale del “secondo pilastro”.

Il confronto

Se si confrontano le performance d’insieme delle forme di previdenza complementare con dei semplici Etf selezionati da Consultique in base alla vocazione delle diverse linee, ci si accorge che i cloni hanno più sprint.

Nell’ultimo decennio i risultati sono stati particolarmente magri per la previdenza integrativa, in particolare per le linee più gettonate dagli iscritti, ossia per le obbligazionarie e garantite, complici i tassi molto bassi che hanno caratterizzato buona parte del periodo considerato (funestato anche dal repentino rialzo del 2022-23 nonchè dall’impennata inflazionistica).

Le linee azionarie

Ma partiamo da chi ha ottenuto i risultati migliori, ossia le linee azionarie attualmente scelte però solo dall’11% degli iscritti. Ci troviamo di fronte a rendimenti pari al 4,7% medio annuo (al netto dei costi) per fondi aperti e Pip e al 4% per i negoziali. Un Etf sull’indice Msci world (rappresentativo delle borse mondiali) avrebbe reso invece ben il 10% medio annuo. Una bella differenza che si spiega in parte con il fatto che, generalmente, le linee azionarie della previdenza complementare non sono pure, ossia, nonostante il nome, investono solo una certa percentuale sulle Borse (93% per le linee Pip e al 61% per i negoziali e al 78%per i fondi aperti).

Fonte: Il Sole 24 Ore