Grecia, chi è l’armatore candidato per Syriza. Kasselakis l’erede di Tsipras

I punti chiave

  • E’ il favorito con il 45% delle preferenze ottenute al primo turno
  • La concorrente è l’ex ministra del Lavoro Achtsioglou
  • La Grecia affronta un autunno caldo di scioperi e proteste

Si profila un autunno caldo per la Grecia. Non sul fronte meteo, ma sociale. Lo sciopero generale ha messo in ginocchio Atene e le principali città elleniche. Anche per questo il ballottaggio di domenica, che designerà il nuovo leader di Tsipras, il partito ellenico di sinistra, assume un rilievo nazionale e internazionale.
Il governo conservatore del primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis annuncia modifiche importanti sulla legislazione del lavoro. Una sorta di Jobs act che obbliga alcune categorie a lavorare anche il sabato e la domenica. Oltre ai controllori del traffico aereo, anche i lavoratori dei traghetti e dei trasporti pubblici intendono incrociare le braccia, così come i dipendenti del servizio pubblico, compresi insegnanti e dipendenti ospedalieri
L’Unione della Marina mercantile ha dichiarato: “Il nuovo disegno di legge impone 13 ore di lavoro al giorno e 78 ore di lavoro alla settimana. Abolisce le pause sul lavoro e i fine settimana”.

L’armatore residente a Miami

Anche per questo assume rilievo il ballottaggio di domenica per designare il nuovo leader di Syriza, il partito di sinistra guidato a lungo da Alexis Tsipras. Il personaggio della settimana è Stefanos Kasselakis, favorito, a cui al primo turno è andato il 45% delle preferenze, in vantaggio sull’ex ministra del Lavoro Efi Achtsioglou che ha ottenuto il 36% per cento. Un candidato “sui generis” per Syriza che in passato ha saputo coagulare un consenso antisistema. Sì, perché Kasselakis, 35 anni, è un milionario cretese, residente a Miami, figlio di armatori, formato negli Stati Uniti, dove ha lavorato per Goldman Sachs. E’ sposato con un infermiere americano, è il primo gay dichiarato a candidarsi alla guida di un partito greco. La storia personale di Kasselakis, secondo molti media europei, ricorda quella della Segretaria del Pd, Elly Schlein.La sua candidatura, arrivata pochi giorni prima del voto ha sorpreso molti analisti greci. L’annuncio di Kasselakis è stato questo: “Il Paese merita di avere presto un governo progressista, che metta le persone al centro e sappia gestire il futuro, le risorse e risolvere i problemi”, ha dichiarato ieri dopo avere votato, auspicando “una sinistra di governo patriottica e moderna”.

Il dopo-Tsipras

L’ex premier Alexis Tsipras, che ha guidato Syriza dal 2008 al 2023, ha subito una pesante sconfitta alle elezioni di giugno, la terza di seguito, e per questo ha deciso di dimettersi. Achtsioglou era considerata la favorita fino a poche settimane fa, ma la candidatura a sorpresa di Kasselakis riapre la partita. Il primo turno delle primarie ha registrato un’affluenza superiore alle aspettative. Complessivamente, hanno votato 146.635 persone,L’avversaria di Kasselakis, Achtsioglou, rappresenta invece la continuità di Syriza. E’ un’avvocata del lavoro, è stata la più giovane ministra del governo Tsipras, responsabile del ministero del Lavoro tra il 2016 e il 2019, nel periodo in cui la Grecia è stata costretta a varare le riforme chieste da Unione europea, Bce e Fondo monetario internazionale in cambio degli aiuti che ne hanno evitato il fallimento. «Kasselakis — scrive il quotidiano greco Kathimerini — , dice di aver lasciato la Grecia “per necessità”. Non solo per problemi economici, ma anche perché non sopportava la società conservatrice greca in cui aveva paura di parlare del suo orientamento sessuale. E’ il primo gay dichiarato a candidarsi alla guida di un partito greco> . Ha dichiarato di volere «una sinistra di governo patriottica e moderna» e che la Grecia «merita di avere presto un governo progressista, che metta le persone al centro e sappia gestire il futuro, le risorse e risolvere i problemi».Forti i sospetti all’interno del partito Syriza. Le correnti storiche lo accusano di essere un uomo di pubbliche relazioni e di ignorare la reale portata dei problemi del Paese, la crisi economica che lo attraversa. E di essere al servizio di poteri non trasparenti.

Fonte: Il Sole 24 Ore