
Guerra Ibrida Russa: Droni, Sabotaggi, Agenti. L’Europa nel mirino di Mosca
Nella notte tra l’8 e il 9 settembre, nove teste di maiale vengono rinvenute all’esterno di altrettante moschee della zona di Parigi, alcune delle quali corredate di slogan contro il presidente Emmanuel Macron e contro il governo francese.
Secondo il fascicolo delle indagini – al quale Le Monde ha avuto accesso – gli investigatori della Gendarmerie hanno identificato nei pressi delle moschee un’auto immatricolata in Serbia, ritrovata poi abbandonata nel quartiere di Oberkampf.
La caccia ai responsabili prosegue, ma proprio dalla Serbia provenivano gli autori di un’azione identica e speculare compiuta sempre a Parigi, in primavera: la notte del 31 maggio erano comparse Stelle di Davide e scritte antisemite sui muri del Memoriale della Shoah, su due sinagoghe e su un ristorante kosher. Le indagini della procura di Parigi hanno condotto all’arresto di tre sospetti, tutti di cittadinanza serba e in procinto di lasciare la Francia.
Secondo Le Monde, le due azioni sono confluite nello stesso fascicolo e convergono sullo stesso mandante: si tratta di un intermediario serbo che avrebbe ricevuto dal GRU l’incarico di reclutare via Telegram altri connazionali per istruirli e dirigerli a sferrare azioni in territorio francese.
L’obiettivo di esasperare tensioni già esistenti in una società aperta rientra in pieno nella dottrina russa della guerra ibrida, e ricalca addirittura vecchi manuali risalenti ai tempi del KGB: come racconta Thomas Rid nel suo libro Misure Attive- Storia segreta della disinformazione, la strategia di diffondere propaganda razzista attribuendola a misteriosi gruppi di estrema destra era già stata impiegata nella Berlino della Guerra fredda, solo per essere smascherata molti anni dopo.
Anche sul fronte delle provocazioni, le repubbliche baltiche sembrano un laboratorio di sperimentazione: «Quello che gli attori russi cercano di fare è aumentare la confusione e adoperare i punti di pressione di una società per esasperare le divisioni», racconta Eliza Burmistre, funzionario dell’Ufficio della comunicazione strategica della Presidenza del Consiglio dei ministri della Lettonia. «La strategia segue metodi già consolidati, individuati dal Dipartimento di Stato Usa come da istituzioni europee ed altri. Queste azioni, poi, possono essere amplificate con l’uso dei social: ci sono i messaggi ufficiali dei media ufficiali russi, rilanciati poi da account proxy e fake sui social media».
I droni nei cieli che causano paura e blocchi del traffico e le provocazioni verso i punti deboli della società, la flotta fantasma e i sabotaggi, le operazioni di spionaggio a opera di agenti sacrificabili e le azioni di disturbo: l’arsenalizzazione di tutti questi aspetti sembra ormai completa.
E dopo il fianco est dell’Unione europea e della Nato, adesso punta verso il cuore dell’Europa.
Fonte: Il Sole 24 Ore