Guerra in Ucraina, così il piano di aiuti alle aziende italiane più esposte al conflitto
Gli indennizzi alle aziende più direttamente toccate dagli effetti della guerra in Ucraina dovrebbero essere calcolati sulla base di tre requisiti. È lo schema attualmente in discussione: la norma, allo studio del ministero dello Sviluppo economico, è ancora in via di definizione e ci saranno ulteriori riunioni in vista del consiglio dei ministri di lunedì dove approderà il nuovo decreto Aiuti.
I ristori per i danni da guerra
Non è facile costruire un meccanismo di ristori su una materia inedita come le ripercussioni di un conflitto. Al momento la proposta portata avanti dal ministro Giancarlo Giorgetti si basa su una richiesta al ministero dell’Economia ancora abbastanza contenuta, 200 milioni, e si rivolge alle Pmi, con esclusione dunque delle grandi imprese.
Il Fondo punta a compensare almeno in parte perdite di fatturato derivanti dalla contrazione della domanda, interruzione di contratti e progetti esistenti e crisi nelle catene di approvvigionamento. Per accedere ai contributi a fondo perduto le Pmi dovrebbero presentare, cumulativamente, tre requisiti.
Le condizioni allo studio
Il primo è la realizzazione, direttamente o indirettamente, negli ultimi due anni di operazioni commerciali, compreso l’approvvigionamento di materie prime e semilavorati, con Ucraina, Russia e Bielorussia pari almeno al 20% del fatturato aziendale totale.
La seconda condizione è che l’impresa abbia subito, nell’ultimo trimestre, un incremento del costo di acquisto medio per materie prime e semilavorati di almeno il 30% rispetto alla media dello stesso periodo del 2019, ultimo anno pre-Covid.
Fonte: Il Sole 24 Ore