Guerra in Ucraina. Dalla Commissione Ue nuove sanzioni contro la Russia

Guerra in Ucraina. Dalla Commissione Ue nuove sanzioni contro la Russia

La Commissione Ue ha adottato il 19esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Lo ha annunciato la portavoce della Commissione Ue Paula Pinho spiegando che, nelle prossime ore, il pacchetto sarà presentato alla stampa da Ursula von der Leyen e Kaja Kallas. Il nuovo pacchetto intende anche colpire il sistema di carte di credito nazionale messo a punto dalla Russia (Mir) nonché il sistema di pagamento veloce (Sbp). In aggiunta, per la parte dedicata alla finanza, divieto totale delle transazioni sulle piattaforme di scambio di criptovalute e sulle criptovalute, restrizioni alla fornitura di servizi di cripto-asset e all’emissione di moneta elettronica ai cittadini russi e divieto totale delle transazioni su ulteriori banche in Russia e in paesi terzi (Kazakistan, Bielorussia, Kirghizistan, Tagikistan).

I Paesi Ue che importano ancora gas russo, stando alle ultime informazioni in possesso della Commissione europea, via gasdotto e navi metaniere sono: Belgio, Olanda, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Slovacchia e Ungheria. Lo ha indicato la portavoce dell’esecutivo Ue Anna-Kaisa Itkonen, senza tuttavia precisare i volumi in ingresso e indicando che Bruxelles non ha «informazioni ufficiali su dove sia diretto questo gas» una volta entrato tra i confini Ue. «È venuta l’ora di chiudere i rubinetti del gas dalla Russia», ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. «Le minacce all’Ue stanno crescendo, i droni hanno violato lo spazio aereo di Polonia e Romania: queste non sono le azioni di chi vuole la pace e l’Ue aumenta la pressione».

Per l’Ucraina «la Commissione propone un prestito di riparazione: fornire un prestito all’Ucraina usando le giacenze liquide degli asset russi immobilizzati senza toccare la titolarità russa su quegli asset» Lo ha detto il commissario Ue all’Economia, Valdis Dombrovskis, all’informale Ecofin. «Il prestito di riparazione prevede esattamente di usare le giacenze legate agli asset russi immobilizzati per fornire questo prestito all’Ucraina, e l’Ucraina dovrà iniziare a rimborsarlo solo quando la Russia pagherà le riparazioni di guerra. E’ già stato concordato a livello di G7 e di Consiglio europeo. Stiamo rendendolo operativo».

Gli fa eco il ministro delle Finanze tedesco, Lars Klingbeil: «Abbiamo chiarito già nel contratto di coalizione che siamo pronti a discutere, nonostante tutte le difficoltà giuridiche, di come utilizzare in maniera più intensiva gli asset russi congelati per sostenere l’Ucraina. Vogliamo assumerci le nostre responsabilità verso Kiev e non adottare un atteggiamento di blocco, ma tutto deve essere esaminato con attenzione. Attendiamo concretamente le proposte della Commissione e allora entreremo nella discussione con l’obiettivo di vedere cosa si può rendere possibile, non cosa si deve impedire», ha aggiunto.

Fonte: Il Sole 24 Ore