Guerra, ultime notizie. Raid israeliani su Gaza e obiettivi Hezbollah. Intesa Ue per la legge sull’intelligenza artificiale

Norme europee su IA, riconoscimento facciale solo in casi limitati

I negoziatori di Europarlamento e Consiglio europeo hanno raggiunto venerdì un accordo sull’Artificial Intelligence Act, una legge sull’intelligenza artificiale per garantire che l’AI in Europa sia sicura, rispetti i diritti fondamentali e la democrazia mentre le imprese possono espandersi stimolando l’innovazione. Lo riferisce il Parlamento europeo, spiegando che il testo stabilisce obblighi per l’AI in base ai suoi potenziali rischi e al livello di impatto, limitando l’uso di sistemi di identificazione biometrica da parte delle forze dell’ordine. In particolare, spiega l’Europarlamento, “i negoziatori hanno concordato una serie di salvaguardie e di ristrette eccezioni per l’uso di sistemi di identificazione biometrica (Remote Biometric Identification, Rbi) in spazi accessibili al pubblico a fini di applicazione della legge, previa autorizzazione giudiziaria e per liste di reati rigorosamente definite”. Nello specifico, i sistemi ’post remoto’ verranno utilizzati “esclusivamente per la ricerca mirata di una persona condannata o sospettata di aver commesso un reato grave”; e l’Rbi ’in tempo reale’ dovrà “rispettare condizioni rigorose e il suo uso sarà limitato nel tempo e nello spazio ai fini di: ricerche mirate di vittime (rapimento, traffico, sfruttamento sessuale); prevenzione di una minaccia terroristica specifica e attuale o localizzazione o identificazione di una persona sospettata di aver commesso uno dei reati specifici menzionati nel regolamento (ad esempio, terrorismo, traffico di esseri umani, sfruttamento sessuale, omicidio, rapimento, stupro, rapina a mano armata, partecipazione a un’organizzazione criminale, reati ambientali)”. Per diventare legge dell’Ue, il testo concordato dovrà ora essere formalmente adottato da Parlamento e Consiglio europei. Le commissioni del Parlamento per il Mercato interno e le Libertà civili voteranno sull’accordo in una prossima riunione.

L’Europarlamento riferisce che “riconoscendo la potenziale minaccia ai diritti dei cittadini e alla democrazia rappresentata da alcune applicazioni dell’intelligenza artificiale, i colegislatori hanno concordato di vietare: i sistemi di categorizzazione biometrica che utilizzano caratteristiche sensibili (ad esempio, convinzioni politiche, religiose, filosofiche, orientamento sessuale, razza); la raccolta non mirata di immagini del volto da internet o da filmati di telecamere a circuito chiuso per creare database di riconoscimento facciale; riconoscimento delle emozioni sul posto di lavoro e nelle istituzioni scolastiche”. In base al testo verranno inoltre vietati “sistemi di AI che manipolano il comportamento umano per eludere il loro libero arbitrio; AI utilizzata per sfruttare le vulnerabilità delle persone (a causa della loro età, disabilità, situazione sociale o economica)”. L’intesa sull’Artificial Intelligence Act prevede inoltre degli obblighi per i sistemi di AI classificati come ’ad alto rischio’ a causa del loro potenziale danno significativo alla salute, alla sicurezza, ai diritti fondamentali, all’ambiente, alla democrazia e allo stato di diritto: i negoziatori del Parlamento Ue “sono riusciti a inserire, tra gli altri requisiti, una valutazione obbligatoria dell’impatto sui diritti fondamentali, applicabile anche ai settori assicurativo e bancario”, si legge nella nota dell’Europarlamento, che aggiunge che “anche i sistemi di intelligenza artificiale utilizzati per influenzare l’esito delle elezioni e il comportamento degli elettori sono classificati come ad alto rischio” e “i cittadini avranno il diritto di presentare reclami sui sistemi di intelligenza artificiale e di ricevere spiegazioni sulle decisioni basate sui sistemi di intelligenza artificiale ad alto rischio che hanno un impatto sui loro diritti”.

L’accordo sul testo – riferisce ancora l’Europarlamento – include misure a sostegno dell’innovazione e di piccole e medie imprese, affinché le pmi possano “sviluppare soluzioni di AI senza pressioni indebite da parte dei giganti dell’industria che controllano la catena del valore”, e istituisce delle sanzioni. Per il mancato rispetto delle norme saranno previste multe che vanno da 35 milioni di euro o il 7% del fatturato globale a 7,5 milioni o l’1,5% del fatturato, a seconda della violazione e delle dimensioni dell’azienda. Dopo l’accordo, il correlatore Brando Benifei (S&D, Italia) ha dichiarato: “È stato un lavoro lungo e intenso, ma ne è valsa la pena. Grazie alla capacità di resistenza del Parlamento europeo, la prima legislazione orizzontale al mondo sull’intelligenza artificiale manterrà la promessa europea – garantendo che i diritti e le libertà siano al centro dello sviluppo di questa tecnologia rivoluzionaria. La corretta attuazione sarà fondamentale: il Parlamento continuerà a tenere alta l’attenzione”. Il correlatore Dragos Tudorache (Renew, Romania) ha dichiarato: “L’Ue è la prima al mondo a stabilire una solida regolamentazione sull’AI, guidandone lo sviluppo e l’evoluzione in una direzione incentrata sull’uomo”, “l’Unione europea ha dato un contributo notevole al mondo; la legge sull’AI è un’altra di quelle che avranno un impatto significativo sul nostro futuro digitale”.

Fonte: Il Sole 24 Ore