
Guide turistiche, il 18 novembre la prova scritta del primo concorso nazionale
Si svolgerà martedì 18 novembre la prova scritta del primo concorso nazionale per l’abilitazione a guida turistica, novità introdotta dalla riforma approvata alla fine del 2023 in attuazione di uno degli obiettivi del Pnrr per il turismo. Il bando si era chiuso a marzo poco sotto la soglia delle 30mila candidature (29.228). Lazio, Campania e Sicilia sono le Regioni con più domande di adesione, rispettivamente 6.058, 5.055 e 2.618.
Le sedi
Le prove si svolgeranno in otto città: Torino (per i residenti in Piemonte, Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Lombardia e Liguria), Ferrara (Emilia-Romagna, Umbria, Friuli Venezia Giulia, Veneto), Napoli (Campania e Calabria), Roma (Lazio, Toscana e stato esteri), Chieti (Abruzzo, Marche e Molise), Foggia (Puglia e Basilicata), Catania (Sicilia) e Cagliari (Sardegna).
La prova
La prova scritta consisterà nella somministrazione di un test ottanta quesiti a risposta multipla da risolvere in novanta minuti. Diciotto quesiti ciascuno riguarderanno storia dell’arte, geografia, storia, archeologia. Quattro quesiti ciascuno per diritto del turismo, accessibilità e inclusività dell’offerta turistica, disciplina dei beni culturali e del paesaggio. Per ciascuna risposta esatta è attribuito 0,50 punti, per mancata risposta 0 punti e per risposta errata -0,25 punti. Il punteggio massimo attribuibile è di quaranta punti. Supera la prova chi raggiunge il punteggio minimo di venticinque/quarantesimi.
I candidati avranno a disposizione una postazione informatica. Al termine del tempo previsto il sistema interrompe la procedura ed acquisisce le risposte fornite dal candidato fino a quel momento.
Il ricorso contro il bando
Sul concorso pende il ricorso presentato al Tar dall’Associazione nazionale guide turistiche. «L’Angt, lungi dal voler ostacolare la riforma del settore e l’entrata sul mercato del lavoro di nuovi professionisti, – ha spiegato la presidente Anna Bigai- ritiene tuttavia che la professionalità vada tutelata e non svilita né asservita a logiche europee troppo spesso invocate a sproposito dal ministro, come scusante per non dare seguito alle numerosissime richieste di modifica e integrazione presentate da Angt ai tavoli di trattativa: prima tra tutte il riconoscimento che la professione di guida turistica ha un connotato territoriale indefettibile che deve essere compreso e valorizzato, coinvolgendo e non esautorando le Regioni in questo percorso – giacché non osta a tale impostazione nessuna norma italiana o sovranazionale». A maggio i giudici amministrativi avevano accolto l’istanza cautelare contro il bando riservandosi di decidere nel merito.
Fonte: Il Sole 24 Ore