Guterres: «Il mondo ha fallito sull’obiettivo 1,5 gradi». Aspettative al ribasso sulla Cop30 in Brasile

Guterres: «Il mondo ha fallito sull’obiettivo 1,5 gradi». Aspettative al ribasso sulla Cop30 in Brasile

Trump e i suoi repubblicani non si accontentano di spingere il più possibile la produzione di greggio, gas e carbone, principali responsabili delle alterazioni climatiche (per avere un’idea delle conseguenze sulla vita delle persone, si veda alla voce “uragano Melissa”). Né si accontentano di smontare in casa propria programmi di investimenti e strategie green, anche del settore privato. Nella sua crociata contro la transizione verde, il presidente americano minaccia apertamente gli Stati che si impegnano nella decarbonizzazione, Europa compresa, alla quale impone massicci (e irrealistici) acquisti di combustibili fossili, con il ricatto dei dazi.

Nel suo intervento, Lula ha messo in guardia dalle «forze estremiste» che diffondono menzogne. Più diretto il presidente cileno, Gabriel Boric, che ha accusato esplicitamente Trump di mentire quando liquida il climate change come «la più grande truffa» della storia.

Altra sedia vuota di peso è quella di Xi Jinping, presidente della Cina bifronte: prima per gas serra, ma anche per investimenti nelle rinnovabili. Non ci sarà nemmeno il premier indiano, Narendra Modi.

L’Europa difende l’Accordo di Parigi

Presenti i vertici dell’Unione europea, con Ursula von der Leyen e Antonio Costa, che hanno rischiato di arrivare in Brasile senza un piano aggiornato sul clima. Solo in extremis e con grande fatica, i Ventisette sono riusciti a trovare un compromesso al ribasso. Con il lancio del Green Deal, nel 2019, Bruxelles aspirava a un ruolo guida nell’industria e nella finanza green. Covid, crisi dell’energia, errori di valutazione e ritardi, e soprattutto il cambio degli equilibri politici, hanno ridimensionato quella visione. La Ue è anche la grande area economica che più ha ridotto le emissioni di gas serra nel 2024 (-2,5% rispetto al 2023). Rispetto al 1990, il taglio è del 37,2%. Senza rinunciare alla crescita economica: nello stesso periodo, il suo Pil è aumentato del 71%.

A Belem, von der Leyen ha assicurato che «l’Europa mantiene la rotta», aggiungendo che questa deve essere la Cop che difende i traget dell’Accordo di Parigi e l’impegno a triplicare le rinnovabili entro il 2030.

Fonte: Il Sole 24 Ore