Hamas apre al piano di pace di Trump: sì al rilascio degli ostaggi

Hamas apre al piano di pace di Trump: sì al rilascio degli ostaggi

«Hanno tempo fino alle 18.00 di domenica. L’accordo deve essere accettato in modo definitivo da Hamas entro domenica sera». È questo l’ultimatum (non il primo ma certo il più pressante) che Donald Trump ha lanciato ieri al gruppo terroristico palestinese per mettere fine alla guerra a Gaza accettando il piano proposto dagli Stati Uniti. Ancora due giorni per scegliere, entro il termine fissato per la sera di domani a Washington, quando in Italia sarà mezzanotte.

Ma la risposta di Hamas è arrivata già dopo poche ore attraverso i mediatori arabi. Hamas ha accettato il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani, vivi o morti, nell’ambito della proposta del presidente Usa per Gaza, e si è detta pronta ad avviare subito negoziati di mediazione sui dettagli.

«Ogni altro Paese ha accettato il nostro piano», aveva detto Trump per poi passare a minacciare di intervenire con la forza o di lasciare che le forze militari israeliane completassero il lavoro: la distruzione della Striscia e l’annientamento di ogni presenza palestinese nell’area, con bombardamenti che in due anni hanno ucciso oltre 66mila palestinesi, in gran parte civili. «Se non coglierà nemmeno quest’ultima possibilità di raggiungere un accordo, tutto l’inferno, come non si è mai visto prima, si scatenerà contro Hamas», aveva affermato Trump.

Come risposta all’attacco del 7 ottobre del 2023 (nel quale i terroristi di Hamas uccisero 1.200 israeliani e presero circa 250 ostaggi) «oltre 25mila soldati di Hamas sono già stati uccisi. I sopravvissuti sono circondati e militarmente intrappolati, e si aspetta – aveva spiegato il presidente Usa – solo il mio via libera perché le loro vite vengano velocemente cancellate, senza un accordo saranno braccati e uccisi». Invece – aveva promesso – se gli ostaggi israeliani ancora in vita verranno rilasciati e i corpi degli ostaggi morti verranno consegnati, allora «l’accordo risparmierà le vite di tutti i combattenti di Hamas rimasti».

Fonte: Il Sole 24 Ore