
Hermés, profitti record a 4,6 miliardi nel 2024
Il settore del lusso riprende la via della crescita e cerca di lasciarsi alle spalle i trimestri su cui era pesato il rallentamento dei consumi cinesi. Una nuova conferma è arrivata ieri dal gruppo del lusso Hermés, che comunque aveva tenuto anche nei periodi di flessione delle vendite. Il gruppo francese ha annunciato risultati record nel 2024 con un utile netto in crescita del 6,8% a 4,6 miliardi di euro a fronte di ricavi oltre i 15 miliardi di euro in miglioramento del 13% rispetto all’anno precedente.
Il titolo, partito in forte rialzo sulla piazza di Parigi a seguito dell’annuncio dei dati di bilancio 2024, ha poi ripiegato durante le contrattazioni per chiudere in positivo dello 0,82% a 2.839 euro per azione, dopo aver toccato un picco a 2.949 euro. Il saldo da inizio 2025 risulta essere positivo per un +23,4 per cento.
«Nel 2024, in un contesto economico e geopolitico più incerto, la solida performance dei nostri risultati dimostra la forza del modello Hermès» ha commentato il ceo Axel Dumas, aggiungendo: «Pur preservando gli equilibri principali del gruppo e la sua responsabilità come datore di lavoro, l’azienda mantiene la rotta».
A livello di redditività, il margine operativo comunque ha mostrato un leggero calo al 40,5% del 42,1% nel 2023. «La grande differenza è dovuta ai tassi di cambio che ci sono stati sfavorevoli con il rafforzamento dell’euro» ha spiegato Dumas, riferendosi anche all’effetto della «ricostituzione delle scorte».
Geografia delle vendite
Guardando allo spaccato geografico dei ricavi del gruppo è evidente come tutti i mercati abbiano contribuito alla crescita ma con passi differenti. Le vendite in Europa hanno registrato una crescita del 16,2% su base annua, raggiungendo i 3,594 miliardi di euro. In Asia l’incremento complessivo è stato del 7,3%, raggiungendo gli 8,085 miliardi di euro, con un aumento del 14% in Giappone e del 6% nell’area Asia-Pacifico. Positiva l’evoluzione delle vendite anche in America, dove i ricavi hanno registrato un incremento a doppia cifra raggiungendo i 2,865 miliardi di euro (+14,5%).
Fonte: Il Sole 24 Ore