
Hilton, Cisco e Skylab guidano la classifica di diversità e inclusione
Hilton, Cisco e Skylabs guidano la classifica di diversità e inclusione di Great place to work.
La capacità di creare ambienti di lavoro inclusivi, equi e rispettosi delle diversità si conferma come una leva strategica per valorizzare il capitale umano e costruire organizzazioni più resilienti, come emerge dall’edizione 2025 della classifica Best Workplaces for DE&I, il ranking delle 20 migliori aziende dove lavorare per diversità, equità e inclusione, stilato da Great Place to Work Italia. Il ranking è frutto dell’ascolto di quasi 100mila collaboratori (98.985) attivi all’interno di diverse organizzazioni, suddivise in base al numero di dipendenti.
Rispetto alle dimensioni aziendali dei 20 Best Workplaces for DE&I, sono quattro su 10 (40%) le realtà con un numero di collaboratori compreso tra 50 e 149, il 35% hanno tra i 150 e i 499 dipendenti, il 15% hanno tra i 500 e i 999 dipendenti e una su 10 (10%) ha oltre 1.000 collaboratori. Tra i settori campioni nelle pratiche DE&I ci sono l’IT e i servizi professionali con 5 aziende a testa (25%) e le biotecnologie – farmaceutico con 3 aziende in classifica (15%). Completano il ranking l’assistenza sanitaria e i servizi finanziari – assicurazioni con 2 aziende a testa (10%) e alberghiero e agricoltura con un’organizzazione ciascuno (5%). L’index misura quanto l’ambiente di lavoro e la cultura aziendale vengono percepiti corretti e inclusivi da parte delle persone riguardo equità del trattamento, accessibilità e coinvolgimento da parte dei manager, assenza di discriminazioni basate su caratteristiche personali, ambiente inclusivo e accoglienza, sicurezza psicologica garantita dall’azienda e possibilità di un corretto bilanciamento tra vita personale e lavoro. Nei 20 Best Workplaces for DE&I 2025, il DE&I Index è pari all’85%, un valore superiore di ben 20 punti percentuali rispetto alle realtà certificate (65%) e addirittura più del doppio rispetto a quello delle realtà non certificate (42%).
A guidare il ranking 2025 è Hilton, società leader nel settore dell’ospitalità a livello mondiale con un portafoglio di 22 marchi che comprende quasi 7.400 proprietà e oltre 1,1 milioni di camere, in 124 paesi e territori. Al secondo posto si posiziona Cisco, leader mondiale nelle tecnologie che trasformano il modo con cui le persone si connettono, comunicano e collaborano, attraverso reti intelligenti e architetture che integrano prodotti, servizi e piattaforme software. Terza classificata è Skylabs, un business partner che affianca le aziende di ogni settore e dimensione, durante tutto il loro ciclo di vita digitale. Il 45% delle 20 realtà Best Workplaces for DE&I 2025, quindi quasi una su due, hanno il loro headquarter in Italia. «Essere un Great Place to Work For All significa costruire un contesto in cui ogni persona, a prescindere dalla propria identità o dal ruolo che ricopre, si senta accolta, ascoltata e valorizzata all’interno di una cultura organizzativa inclusiva – sottolinea Alessandro Zollo, CEO di Great Place to Work Italia –. Il fatto che quasi metà delle aziende sia italiana e che ci siano altre organizzazioni europee, dimostra come la carta DEI possa veramente fare la differenza tra un modo di concepire l’impresa in Europa e altrove. Le aziende che scelgono di mettere al centro le persone, valorizzandole nella loro unicità e creando spazi in cui ciascuno può sentirsi sé stesso, senza timore di giudizio, non solo costruiscono ambienti più giusti, ma anche più resilienti e innovativi». Quello che emerge dall’analisi dei dati che danno origine al ranking, prosegue Zollo, è che «l’inclusione non è un insieme di policy, ma un vissuto reale, fatto di esperienze quotidiane di rispetto, fiducia e riconoscimento. È su questa base culturale che si innesta la capacità di innovare e affrontare il cambiamento: perché solo un ambiente sicuro e autentico consente alle persone, e quindi alle organizzazioni, di evolversi con coraggio. Tutto questo nonostante il recente disimpegno istituzionale su queste tematiche negli Stati Uniti: le analisi dei dati 2024 mostrano che aziende come Hilton, Cisco e AbbVie testimoniano come, una volta integrati nella cultura organizzativa, questi valori restino solidi e continuino a generare impatto».
L’autenticità relazionale e culturale rappresenta un punto di forza distintivo tanto che la percentuale di collaboratori che nelle aziende best dichiarano apertamente “Qui posso essere me stesso” è pari al 92%, un dato significativamente più elevato rispetto a quello delle aziende certificate (78%) e ancor più rispetto a quello delle non certificate (59%) e al dato della norma italiana (48%). Questo scarto, che arriva fino a oltre 40 punti percentuali nel confronto con il dato medio della norma italiana, evidenzia quanto un ambiente realmente inclusivo incida non solo sulla performance, ma anche sul benessere soggettivo e sull’engagement delle persone. In altre parole, la DE&I nei contesti Best non è solo una strategia, ma una cultura vissuta. A conferma di quanto la dimensione valoriale e culturale incida sulla soddisfazione e sul senso di appartenenza, l’89% dei collaboratori delle aziende Best dichiara la propria intenzione di restare in azienda a lungo termine, contro il 79% fatto registrare dai dipendenti delle aziende certificate, il 69% delle non certificate e il 54% della media italiana. Un segnale forte, che sottolinea quanto un contesto inclusivo non solo attragga talento, ma favorisca anche la fidelizzazione e la stabilità organizzativa.
Fonte: Il Sole 24 Ore