
Homo Extensus: ecco l’AI-Book scritto da umani e potenziato dall’AI
Si chiama Homo Extensus e rappresenta una frontiera inedita nel mondo dell’editoria: non si tratta di un libro scritto da modelli di intelligenza artificiale ma da umani, e potenziato dall’AI.
Gli autori, Gualtiero e Roberto Carraro, con alle spalle un percorso pluriennale nell’ambito dell’editoria elettronica fin dai tempi dei CD-ROM e dopo 11 premi internazionali nella cultura digitale, tornano a innovare con un nuovo formato editoriale: l’AI-Book. Ma come nasce il progetto? “Si tratta di due idee separate che convergono nell’AI-Book Homo Extensus: la prima idea è relativa al messaggio del libro, una visione originale e costruttiva sull’evoluzione della intelligenza umana nella interazione con quella artificiale” spiega Gualtiero Carraro, autore e AD di Carraro LAB, e prosegue “La seconda idea riguarda invece il medium, l’AI-book, progettato per potenziare – non sostituire – con l’AI i contenuti scritti dagli autori. Quindi in questo caso è stata applicato il motto di Mc Luhan: The medium is the message”.
Disponibile liberamente sul sito ufficiale, questo format differente dalle proposte ordinarie come testi cartacei o semplici e-book propone un’esperienza di lettura innovativa e interattiva che vede protagonista un indice adattivo, capace di tagliarsi su misura in base al profilo del lettore proponendo quindi contenuti in relazione al target dell’utente.
Notevole inoltre è l’attività dell’agente dIAlogos che, grazie a funzioni conversazionali, testuali e vocali, consente al lettore di dialogare con il libro stesso che a sua volta riveste il ruolo dell’autore, rendendo ancora più unica la consultazione. Ovviamente, non sono stati pochi gli ostacoli per rendere questa idea concreta, è l’autore a spiegare: “Ci sono state diverse difficoltà, la prima è stata quella di assicurare una coerenza delle risposte dell’agente conversazionale, che abbiamo chiamato dIAlogos, con le idee espresse dagli autori. Questo obiettivo ci pare sia stato sostanzialmente raggiunto mediante una adeguata Data Ingestion e un System Prompt piuttosto dettagliato. La seconda difficoltà è stata quella di disegnare una User Interface e immaginare una User Experience pertinenti con la funzionalità dell’AI-Book, e speriamo di esserci almeno parzialmente riusciti”.
E se da una parte l’intelligenza artificiale potrebbe generare un calo dell’interesse e della motivazione per la scrittura e la creatività, con il rischio addirittura di forme di atrofia mentale, dall’altra c’è l’opportunità di compiere un salto evolutivo culturale, spiegano gli autori. Ciò nonostante, in futuro però l’applicazione della lettura conversazionale potrebbe coinvolgere contesti differenti: “Penso che con la piattaforma AI-book si potranno sviluppare dei format editoriali interessanti ad esempio nella editoria scolastica e nella manualistica tecnica: la mediazione dell’AI permette di personalizzare la lettura per diversi target, mantenendo comunque sostanzialmente corretti i contenuti degli autori. C’è anche da considerare il vantaggio della traduzione simultanea multilingua” conclude Carraro.
Fonte: Il Sole 24 Ore