Honda Gb350S, come va la “piccola” della Casa dell’ala dorata
Uno degli eterni temi di discussione tra motociclisti verte sulla potenza che una moto deve avere per essere divertente. Negli ultimi 40 anni la tendenza dominante è stata la ricerca della potenza sempre più esasperata, con motori cresciuti di cubatura fino a dimensioni impensabili qualche lustro fa. Negli ultimi anni, però, sta crescendo la quota di chi si è stancato di questa corsa e si rivolge al segmento delle “moto facili”, cioè leggere e di medio-piccola cilindrata. Royal Enfield ha aperto le danze, seguita da Triumph, da alcuni brand cinesi, e, di recente, anche da Honda che allo scorso Eicma ha svelato la sua Gb350S (4.600 euro), una monocilindrica dall’aspetto retrò che mira a conquistare i motociclisti di ritorno ma anche i giovani amanti del classico su due ruote. Silhouette snella ed equilibrata, con un serbatoio da 15 litri dalle linee morbide, finiture curate, sella piatta e ben imbottita, motore ben in vista, grande ruota anteriore da 19 pollici: la piccola Honda racchiude in sé il concetto classico di moto.
Pochi cavalli, ma… divertenti
Il cuore della Gb350S è il monocilindrico, raffreddato ad aria, da 348 cc, capace di erogare 21 cv a 5.500 giri e una coppia massima di 30 Nm, ma già a 3mila giri. Se questi numeri sulla carta possono sembrare modesti, su strada si traducono inaspettatamente in una grande piacevolezza di guida. I valori di potenza e coppia, infatti, tradiscono una moto facile da gestire in qualsiasi condizione. Quasi sorprende la presenza del controllo di trazione, ma bisogna pensare che questa Honda sarà molto guidata da piloti alle prime armi. Che apprezzeranno anche il sistema trasmissione-cambio a cinque marce equipaggiato con una frizione assistita (riduce del 30% lo sforzo alla leva) e antisaltellamento. Il telaio a semi-doppia culla in acciaio rende la Honda estremamente maneggevole e lavora bene con la ciclistica composta dalla forcella telescopica da 41 mm, dal doppio ammortizzatore posteriore e dal disco singolo anteriore da 310 mm. La strumentazione è composta da un tachimetro analogico abbinato a un display con tutte le informazioni, compresa quella della marcia inserita; stupisce, però, che la presa Usb sia optional e non di serie come accade in gran parte della concorrenza.
Come va
La posizione in sella alla Gb350S è estremamente naturale e rilassata, con il busto leggermente eretto e le pedane ben posizionate: l’altezza della seduta a 800 mm da terra rende la moto accessibile a quasi tutti. Anche il peso – circa 181 kg in ordine di marcia – ben, distribuito, contribuisce alla facilità di guida. La sella larga e morbida permette di affrontare anche percorsi medi senza affaticarsi, mentre le vibrazioni del monocilindrico, presenti ma mai invasive (crescono, specie sulla pedana sinistra, a velocità autostradale) contribuiscono a mantenere quel sapore classico senza diventare fastidiose. Il propulsore ha un’erogazione fluida, progressiva e lineare: ovviamente non mette mai in difficoltà, né intimorisce, ma regala quella sensazione “old school” di moto che respira, pulsa e ti accompagna con calma. Il monocilindrico prende vita con un borbottio rotondo e pieno, reso più caratteristico dallo scarico corto e dalla timbrica volutamente retrò. Non c’è la rabbia dei motori più performanti, ma una pulsazione costante e rassicurante che accompagna già dai primi metri. La frizione leggera e il cambio a cinque rapporti dalla corsa morbida rendono le partenze fluide, senza effetto on-off: anche un neofita riesce subito a sentirsi a proprio agio. Così in città ci si destreggia con agilità, merito dell’ottimo raggio di sterzo (2,4 metri) e della maneggevolezza generale. Il telaio in acciaio è semplice ma solido, con sospensioni che puntano al comfort più che alla sportività: la forcella telescopica e i doppi ammortizzatori posteriori assorbono con disinvoltura pavé, rotaie e buche, senza mai trasmettere sensazioni spiacevoli, sfruttando anche la stabilità della ruota anteriore da 19” e l’agilità nei cambi di direzione stretti della posteriore da 17”. L’impianto frenante, poi, con disco singolo anteriore e posteriore, svolge bene il suo compito; non è sportivo né aggressivo, ma modulabile e coerente con la filosofia del mezzo. Uscendo dalla città, su statali e tangenziali, la piccola Honda regala il meglio di sé, con un’andatura tranquilla e rilassata che invita a godersi il paesaggio più che a macinare chilometri velocemente. A 60-80 km/h la marcia è fluida e silenziosa, il monocilindrico gira senza sforzo, e l’assenza di vibrazioni eccessive contribuisce al comfort generale; la quinta marcia è lunga, pensata per mantenere andature rilassate e risparmiare carburante. In autostrada, la velocità massima rilevata dal nostro navigatore è stata di 115 km/h (125 km/h indicati). I consumi, infine, sono un altro grande plus: Honda dichiara 40 km/l, ma viaggiare costantemente sopra i 30 km/l è assolutamente realistico. Insomma, la Gn350S è una moto che non vuole stupire con numeri da scheda tecnica, ma regala un bel feeling sfruttando la sua personalità: ci si ritrova spesso a sorridere dentro il casco, ascoltando il piacevole borbottio del mono e gustandosi il paesaggio e i suoi profumi, con una guida rilassante e piacevole.
Fonte: Il Sole 24 Ore