
Hotel, cresce il mercato istituzionale
Il 17% delle camere degli hotel di Milano è detenuto da investitori istituzionali. Crescono le strutture luxury: +48% hotel 5 stelle e +12% hotel 4 stelle. Ma soprattutto gli operatori e investitori privati detengono oltre il 70% delle camere nelle Big Cities. E’ questa, in sintensi, l’analisi sull’andamento del settore alberghiero elaborata da World Capital Group e presnetata oggi in occasione di ITHIC – Italian Hospitality Investment Conference, evento di riferimento per gli investimenti nel settore alberghiero in corso all’Hotel Villa Pamphili di Roma. Si tratta di un focus sulle 12 principali città italiane: Milano, Roma, Firenze, Venezia, Verona, Torino, Genova, Bologna, Napoli, Bari, Catania e Palermo.
L’analisi
Dall’analisi emerge che il mercato dell’hospitality in Italia sta attraversando una trasformazione profonda: non è più un comparto concentrato esclusivamente sulle grandi città e sempre più spesso vede l’ingresso di capitali istituzionali. Se da un lato i flussi di investimento si distribuiscono in maniera più ampia, coinvolgendo anche capoluoghi e location secondarie, dall’altro emerge una crescente presenza degli investitori istituzionali nella proprietà delle strutture ricettive. Milano, in particolare, rappresenta un caso emblematico: qui il 17% delle camere degli hotel è detenuto da istituzionali, a conferma di come il settore stia evolvendo verso una dimensione più matura e strutturata, capace di attrarre operatori professionali e capitali di lungo periodo.
Guardando al quadro complessivo, l’Italia conta oggi più di 265mila strutture ricettive, ma solo l’11% circa rientra nella categoria alberghiera. All’interno di questo segmento, il 12% degli alberghi si concentra nelle 12 principali città, ossia oltre 3.500 strutture. In queste location, dal 2018 al 2024 il settore ha mostrato una crescita costante, con un aumento del +14% nel numero di strutture, +15% nelle camere e +18% nei posti letto.
Cresce la fascia medio-alta
Oltre ai volumi, è cambiata anche la struttura qualitativa dell’offerta. A livello nazionale, negli ultimi sei anni, la crescita è stata trainata dagli alberghi di fascia medio-alta: le strutture a 5 stelle hanno registrato un incremento del +48% nel numero di hotel e del +32% nei posti letto, mentre le 4 stelle hanno segnato un aumento superiore al 10% sia nelle strutture che nelle camere. Al contrario, gli alberghi a 3 stelle risultano pressoché stabili, mentre le categorie più basse (1 e 2 stelle) evidenziano contrazioni significative, in alcuni casi superiori al 10 per cento.
Il trend evidenzia una crescente attenzione verso il segmento luxury e upper upscale, particolarmente nelle grandi città, dove gli hotel a 5 stelle hanno toccato picchi di crescita del +75% per numero di strutture e oltre il 30% per le camere.
Sul fronte della proprietà, la maggioranza delle camere nelle città esaminate è detenuta da operatori (41%), seguiti da investitori (35%), istituzionali (7%), enti (5%), soggetti finanziati (4%) e persone fisiche (8 per cento). Un quadro simile si riscontra guardando alle proprietà delle strutture, con le persone fisiche che in questo caso arrivano a rappresentare il 19 per cento.
Fonte: Il Sole 24 Ore