
Huawei spinge forte sugli indossabili con il Watch 6 GT
Oramai non basta più presentare nuovi prodotti hi-tech. Serve una visione, meglio se condita di un pizzico di intelligenza artificiale, per dare un senso di vivacità ad un comparto, quello della tecnologia di consumo, che ha spesso ben poco da dire. Huawei, forte dell’essersi oramai liberata della necessità di darsi un senso al di fuori dell’ecosistema Google, dalla quale è stata estromessa anni fa dopo le decisioni statunitensi, ha oramai assunto un proprio ruolo nel mondo degli indossabili.
Non a caso, la compagnia nata in Cina ma dall’impronta internazionale, ha dalla sua una quota di mercato globale dei “wearable” del 20,2% nel secondo trimestre 2025. Da qui parte per la nuova gamma dei Watch 6 GT. Il senso è dare ai consumatori un prodotto che si posizioni a metà strada tra un orologio classico, tradizionale, e un più moderno concentrato di tecnologia. Quest’ultimo punto è, paradossalmente, più semplice da raggiungere, visto il know-how di Huawei nel settore. Con il primo, l’azienda ha cercato di lavorare nei particolari, dotando ad esempio lo smartwatch di contorni più netti ma allo stesso tempo eleganti, innalzando la sensazione di orologio premium, rispetto alla generazione precedente. Il risultato può piacere o meno ma resta comunque un elemento di distinzione nel mezzo del dominio di qualche brand occidentale.
Dal punto di vista tecnologico, c’è un sostanzioso aggiornamento di hardware e funzioni, alcune davvero uniche e per lo più indirizzate agli sportivi. Un esempio è la potenza di pedalata virtuale nel ciclismo, parametro di norma delegato a strumenti specifici, e il miglioramento dei colpi per i golfisti. Non che l’allenamento di base sia trascurato, anzi, indice che da quel punto di vista Huawei ha raggiunto quella che, almeno per il momento, è la sua percezione di standard più elevato, potendosi così concentrare su alcuni plus.
Monitorare lo stato emotivo
Non si può nemmeno lasciare indietro il discorso batteria: in un mondo che ci richiede di ricaricare gli smartwatch almeno ogni due giorni, Huawei tira fuori dal cappello l’ennesimo hardware capace di andare avanti per decine di giorni. La compagnia parla di 21 giorni per il modello Pro ma è più plausibile che l’autonomia reale si attesti intorno alle due settimane, comunque un pregio. Ma c’è da sottolineare come l’orologio non si limiti a fornire dati sulla condizione fisica, ma anche un supporto concreto per monitorare e migliorare lo stato emotivo, adattandosi a esigenze personali. Anche qui c’è un senso ulteriore a utilizzare un simile gadget: se la vita moderna è spesso caratterizzata da ritmi frenetici e un livello di stress che può influire negativamente sui parametri di salute, chi ha un approccio più rilassato al benessere potrebbe non accorgersi dei rischi nascosti legati a una vita irregolare e alla poca attività fisica.
La funzione Health Insights, rinnovata, mostra quindi un’analisi della salute personalizzata e completa, con una vasta gamma di dati che coprono aspetti come le emozioni, l’allenamento, il benessere quotidiano e la qualità del sonno. Sfruttando algoritmi proprietari, l’app analizza queste informazioni per identificare le principali tendenze e fornire un quadro chiaro e intuitivo dei cambiamenti nella condizione fisica. Tramite dei promemoria e consigli in tempo reale, le persone possono sviluppare abitudini più sane e durature. Un esempio è il sistema di valutazione dei parametri e di monitoraggio delle apnee notturne, per migliorare la qualità del riposo. Tante migliorie dentro e fuori, a partire da 249 euro, una frazione di prezzo rispetto ai marchi più blasonati, non sempre più completi.
Fonte: Il Sole 24 Ore