Hyundai entra nel mercato delle auto Extended Range. E sfida cinesi e giapponesi

Hyundai entra nel mercato delle auto Extended Range. E sfida cinesi e giapponesi

Hyundai scommette Range Electric Vehicles (EREV), cioè le auto elettriche le cui batterie sono ricaricate a bordo da un motore termico che funge da gruppo elettrogeno. Si tratta di una che affonda nella storia recente dell’auto ma poi non adeguatamente sviluppata per una serie di motivazioni, negli ultimi anni tuttavia case come Nissan, Mazda e molti gruppi cinesi l’hanno fatta tornare in auge anche perché promette basse emissioni complessive e consumi ridotti. E sembra essere una strada valida per l’elettrificazione anche in vista di una ipotetica revisione degli obbiettivi europei. la casa coreana infatti (capogruppo di una multinazionale che comprende il marchi Genesis e controlla il Kia) ha presentato all’Investor Day di New York, il primo tenutosi fuori dalla Corea, la visione a medio-lungo termine dell’azienda che sarà basata sul lancio, appunto di modelli, ibridizzati con sistemi Erev e su una maggiore focalizzazione verso le tecnologie digitali e in particolare quelle che rientrano nell’ambito del Software-Defined Vehicles.

Il gruppo entra così in competizione su un nuovo fronte con gruppi cinesi e giapponesi. I modelli Extended Range debutteranno nel 2027 e utilizzeranno, secondo la il gruppo corano batterie e motori ad alte prestazioni per offrire un’esperienza di guida simile a quella dei veicoli elettrici con un’autonomia di oltre 600 miglia (960 km) grazie all’integrazione ottimizzata tra batteria e motore.

A differenza dei tradizionali EREV, l’approccio di Hyundai utilizza batterie ad alte prestazioni prodotte internamente, raggiungendo le performance di un veicolo elettrico vero e proprio con meno della metà della capacità della batteria, riducendo i costi anche per i clienti pur mantenendo autonomia e prestazioni elevate, eliminando così l’ansia da ricarica. La strategia di Hyundai in materia di batterie prevede di raggiungere riduzione dei costi del 30%, un aumento della densità energetica del 15% e abbattimento dei tempi di ricarica del 15%.

Per quanto riguarda i Software Defined Vehicles (SDV) Hyundai mira a sviluppare un’architettura hardware che fa leva su una sorta di server di bordo, una macro centralina cioè un computer ad alte prestazioni collegato moduli di zona con cablaggio e rete meno complessa e senza controller aggiunti. Il tutto gestito da software aggiornabile e hardware-indipendent.

Fonte: Il Sole 24 Ore