I commercialisti: scadenze da rivedere, stop in agosto

I commercialisti: scadenze da rivedere, stop in agosto

Un Fisco più equo e razionale, con una «radicale potatura» degli adempimenti, una moratoria delle scadenze estesa fino alla metà di settembre, la riduzione della pressione fiscale sul ceto medio grazie ai recuperi dell’evasione e una macchina fiscale che non si inceppi e che consenta un dialogo effettivo con i contribuenti e con i professionisti che li assistono. È questa l’agenda dei prossimi mesi che il presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, Elbano de Nuccio, ha messo in fila davanti alla platea di colleghi presenti agli Stati generali dei commercialisti, ieri alla Nuvola di Roma. Un appuntamento diventato ormai tradizionale, che ieri per la prima volta ha visto la partecipazione in presenza della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, accolta da lunghi applausi e da una standing ovation dalla platea.

Taglio degli adempimenti

Al centro del dibattito quest’anno c’è naturalmente la riforma fiscale definita da de Nuccio «di grande qualità sul fronte della semplificazione dei testi normativi, delle procedure e delle sanzioni». Ma molto resta ancora da fare. Ad esempio per razionalizzare il calendario delle scadenze. De Nuccio ha chiesto un taglio netto degli adempimenti, ma non si è nascosto che questo «è ostacolato spesso dalle pressanti esigenze di gettito». Intanto però – questa è la proposta – si può mettere mano da subito a una moratoria strutturale di tutti i termini in scadenza dal 1° al 31 agosto. Si punta a un rinvio al 16 settembre per garantire ai contribuenti (e ai commercialisti che li assistono) «il meritato riposo estivo».

Ma non basta. Per i commercialisti il lavoro della riforma fiscale deve completarsi con l’intervento sulla curva Irpef del ceto medio. L’intervento più urgente è su quell’11,2% di contribuenti che dichiarano un reddito compreso tra i 40mila e i 120mila euro, ossia la fascia che tiene insieme il ceto medio-basso e il ceto medio-alto e che versa il 36,4% dell’Irpef totale. La priorità diventa quindi investire «ogni euro recuperato dalla lotta all’evasione» sul taglio delle tasse al ceto medio.

Collaborazione con le Entrate

Il numero uno dei commercialisti ha parlato di un rapporto di collaborazione «leale» con l’agenzia delle Entrate ma ha anche messo l’accento sulle difficoltà quotidiane di contribuenti e professionisti. «La macchina fiscale troppo spesso non è in grado di rispondere ai cittadini e di dialogare con i professionisti» ha sottolineato citando l’ultimo blocco del sito delle Entrate nei primi giorni dell’invio della precompilata. Per questo il presidente chiede «una manutenzione straordinaria dei sistemi informatici e una proroga automatica» delle scadenze quando accadono simili incidenti, senza necessità di farne richiesta ogni volta.

Fonte: Il Sole 24 Ore