I dazi arrivano alla Corte Suprema Usa. Trump: «Questione di vita o di morte»
Si terrà oggi mercoledì 5 novembre l’udienza davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti per i ricorsi contro i dazi globali imposti da Donald Trump con il “Liberation Day” dello scorso 2 aprile. I nove giudici ascolteranno gli argomenti dei ricorrenti, una decina di stati a guida democratica e due diversi gruppi di piccoli imprenditori, che considerano i dazi di Trump illegali e ne chiedono quindi l’abolizione e dell’amministrazione Trump che difenderà il diritto del presidente di usare l’International Emergency Economic Powers Act del 1977 per la sua politica commerciale.
La decisione della Corte non dovrebbe arrivare prima del prossimo luglio, ma già dalle domande che faranno i nove giudici, sei conservatori, tre di quali nominati da Trump, si potranno avere delle indicazioni se l’orientamento sarà di allinearsi con i tre tribunali federali che hanno già definito illegale il ricorso da parte di Trump delle legge di emergenza per imporre i dazi.
C’è grande attesa per l’udienza, che sarebbe stata ancora maggiore se Trump non avesse cambiato idea riguardo alla sua annunciata partecipazione. “Non andrò mercoledì alla Corte Suprema perché non voglio distrarla dall’importanza di questa decisione, una delle più importanti e ricche di conseguenze mai prese dalla Corte”, ha scritto su Truth Social Trump, dopo che anche suoi alleati avevano definito azzardata la sua partecipazione, la prima di un presidente ad un’udienza di questa importanza della Corte.
Scrive Trump su Truth alla vigilia dell’udienza: «Il caso della Corte Suprema degli Stati Uniti di oggi (mercoledi’ in Italia, ndr) è, letteralmente, questione di vita o di morte per il nostro Paese. Con una vittoria, avremo una straordinaria, ma giusta, sicurezza finanziaria e nazionale. Senza di essa, saremmo praticamente indifesi di fronte ad altri Paesi che, da anni, hanno approfittato di noi». La Corte suprema ascolterà le argomentazioni delle parti sui poteri del presidente di imporre dazi. «Il nostro mercato azionario – prosegue Trump – continua a toccare massimi storici e il nostro Paese non è mai stato più rispettato di quanto lo sia ora. Una grande parte di questo è la sicurezza economica creata dai dazi e dagli accordi che abbiamo negoziato grazie a essi».
«Siamo fiduciosi che la Corte Suprema farà la cosa giusta» sui dazi, ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt. L’amministrazione di Donald Trump si scontrerà con le piccole imprese e un gruppo di stati che sostengono che la maggior parte dei dazi imposti sono illegali e dovrebbero essere aboliti. Se la Corte dovesse dar loro ragione, la strategia commerciale del presidente verrebbe stravolta e il governo dovrebbe anche rimborsare miliardi di dollari incassati attraverso le tariffe. E’ improbabile che il massimo tribunale prenda una decisione già oggi.
Fonte: Il Sole 24 Ore