I giovani della Lega a Pontida: Vannacci moderato, noi no

I giovani della Lega a Pontida: Vannacci moderato, noi no

«Vannacci è un moderato noi no, noi no». È il coro intonato dai giovani della Lega, arrivati sul pratone di Pontida, per la manifestazione che anticipa di un giorno il raduno del partito. Scritte e cori sull’identità leghista e contro l’immigrazione. Ma sul pratone di Pontida contestazioni anche al leader di Azione Carlo Calenda, ospite dell’evento di Forza Italia giovani a San Benedetto del Tronto lo scorso weekend.

Il saluto a Salvini

«Mandiamo un augurio al nostro segretario che oggi ha avuto un problema di salute ed è dovuto andare in ospedale. Ora lo stiamo costringendo a riposare perché abbiamo bisogno di lui più forte che mai», ha detto il segretario federale Lega Giovani, Luca Toccalini dal palco della manifestazione dei giovani del partito, in corso a Pontida.

Vannacci: io segretario? No, continuo lavoro in Ue

Roberto Vannacci aspira a tornare a Pontida da segretario della Lega? «No, io aspiro a continuare a fare il mio lavoro, che è quello di europarlamentare, al meglio delle mie possibilità. Questo è il mandato che mi hanno dato 563 mila elettori», ha risposto l’attuale vice segretario del Carroccio, arrivando a Pontida per il raduno leghista.

Cori, fumogeni e slogan

Cori, fumogeni e slogan. Stavolta il ’focus’ è tutto sull’immigrazione. A fare la voce più grossa il gruppo dei veneti in maglietta nera, preceduti da uno striscione nero con la scritta “Remigrazione”, lo slogan della destra più estrema. Accompagnato dallo slogan scandito poi anche dagli altri gruppi: “Unica soluzione, remigrazione”. Poi i giovani leghisti intonano “La Canzone del Piave”, simbolo della Prima guerra mondiale: l’enfasi è sul verso “non passa lo straniero”. Subito prima “I maranza nelle nostre città hanno rotto i c…, devono essere remigrati”, scandiscono i vari oratori che si susseguono sul palco. «Col c… che gli lasciamo il nostro Paese e la nostra terra”, urlano dal palco. “Basta con questo buonismo che ha rotto”. E la platea intona il coro “Remigrazione, unica soluzione”.

Un minuto di silenzio per Kirk

I giovani della Lega hanno fatto un minuto di silenzio per Charlie Kirk. A chiederlo è stato il segretario federale della Lega Giovani Luca Toccalini. Subito dopo è salita sul palco Jackie Eubanks, attivista americana che ha lavorato con Kirk nell’organizzazione “Turning point”. Parlando delle immagini dell’omicidio di Kirk, Eubanks ha detto: «Quando l’ho visto morire sono caduta in ginocchio. È stata ucciso perché parlava di cristianesimo, di famiglia, di libertà di parola e della sovranità nazionale, ma se non possiamo parlare liberamente allora non siamo liberi».

Fonte: Il Sole 24 Ore