
I giudici: riforma condivisa per la geografia giudiziaria
Riforma graduale, condivisa anche con gli enti locali e con i territori di riferimento, evitando salti nel buio difficilmente reversibili. Il Plenum del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria tiene il punto sulla geografia giudiziaria, uno dei punti qualificanti della legge delega fiscale.
Nella delibera del 7 ottobre il Cgpt propone di «attuare la riforma della geografia giudiziaria in modo graduale, muovendo dalla riduzione o dall’accorpamento delle Corti in cui non si è in grado di garantire un efficiente e adeguato svolgimento dell’attività giurisdizionale».
Secondo il Plenum i criteri vanno «analizzati e coordinati con il necessario esame delle specificità dei singoli territori interessati, anche con il coinvolgimento degli enti locali e delle altre realtà territoriali interessate» mentre in un secondo momento «si potranno immaginare dei correttivi alla riforma, ma solo a seguito di un approfondito monitoraggio e un’adeguata analisi della situazione interna sulla base dei parametri descritti nei passaggi precedenti». Il Consiglio mantiene, comunque, la disponibilità a qualsiasi forma di interlocuzione con il Ministero, considerando importante mantenere il tavolo tecnico di confronto per arrivare alla «definizione di un modello di geografia giudiziaria efficiente, equo e sostenibile, nella consapevolezza che una riforma così rilevante per il sistema giustizia richiede equilibrio, responsabilità e visione di lungo periodo».
I target di produttività
Il Plenum ha poi fissato i target di produttività delle Corti di giustizia, con un approccio a due velocità da un lato i giudici tributari, dall’altro i 22 togati transitati dalla giurisdizione ordinaria.
Il carico esigibile massimo per i giudici tributari per il 2026 è fissato (con una forchetta al rialzo e al ribasso del 20%) in 70 appelli per le Cgt di secondo grado e in 75 ricorsi per le Cgt di primo grado, comprensivi anche di quelli assegnati come giudice monocratico, ferme restando le possibili percentuali differenziate per carica che saranno stabilite e nel Piano di gestione.
Fonte: Il Sole 24 Ore