
I piani del Governo: tagli Irpef per 13,6 milioni di persone e Ires premiale più semplice
Il cantiere fiscale della manovra entra nel vivo. Le riunioni tecniche si susseguono al ministero dell’Economia, e qualche carta comincia a finire sul tavolo: nell’attesa che assuma una forma compiuta il quadro degli spazi finanziari a disposizione.
La riduzione dell’Irpef
A dare luce in modo esplicito alle ambizioni dell’Esecutivo è stato il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, durante lo Speciale Telefisco 2025 di ieri. Nel suo intervento Leo ha rilanciato esplicitamente l’ambizione di allargare il raggio d’azione dei nuovi sconti Irpef con una mossa duplice: la riduzione di due punti dal 35% al 33% della seconda aliquota e l’allargamento fino a 60mila euro di reddito lordo annuo dello scaglione che oggi si ferma a quota 50mila euro. Con un “uno-due” che nei calcoli del viceministro potrebbe portare benefici a 13,6 milioni di contribuenti. Per le imprese, invece, il piano che il Governo sta delineando punta sull’Ires premiale, non solo con la trasformazione in chiave strutturale dell’incentivo, al momento sperimentato solo per quest’anno, ma anche con una sua rivisitazione per semplificarne i connotati e allinearne il calcolo sul reddito.
Le certezze sono ancora lontane e, come di prammatica, Leo ha insistito anche ieri, «a costo di sembrare monotono», sull’esigenza di «trovare prima le risorse», specificando che la sfida è «molto complessa». Su questo terreno la data da cerchiare in rosso è quella di lunedì 22 settembre, quando l’Istat pubblicherà la nuova edizione dei conti economici annuali: tra le variabili in gioco, ancora una volta, c’è il solito Superbonus, perché dalle nuove cifre dell’istituto di statistica si capirà l’utilizzo dei crediti d’imposta nel 2024 e le sue conseguenze sul debito di quell’anno e dei successivi.
Il dibattito politico
In ogni caso, le parole di Leo animano la discussione politica e non solo. Dal presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri arriva un apprezzamento che suona allo stesso tempo come una rivendicazione: «Bene l’apertura di Leo sulla proposta di Forza Italia sul taglio Irpef», dice. E la sottosegretaria all’Economia Sandra Savino, anche lei da Fi, ha aggiunto: «L’abbassamento delle tasse è da sempre una priorità di Forza Italia e oggi è al centro del lavoro del Governo». Alleggerimento fiscale sul ceto medio e messa a regime dell’Ires premiale sono prioritari anche per i commercialisti, come ha sottolineato il presidente Elbano de Nuccio.
Gli effetti sui contribuenti
Gli effetti reali della manovra sulle tasche dei contribuenti Irpef deriveranno da due fattori. Il primo è rappresentato appunto dalla possibilità effettiva di portare la nuova aliquota del 33% fino a 60mila euro di reddito, senza fermarsi invece a quota 50mila come prevede l’ipotesi più leggera. La strada numero uno richiederebbe circa 5 miliardi all’anno secondo i calcoli più aggiornati, mentre per l’opzione B basterebbero poco meno di 3 miliardi. Sui conti finali potrebbe però incidere, e questo è il secondo fattore, anche un eventuale nuovo intervento sulle detrazioni, sulla falsariga di quanto accaduto nel 2024 per i redditi oltre i 50mila euro (taglio forfettario di 240 euro per sterilizzare l’effetto della riduzione a tre aliquote), oppure con una rimodulazione del tetto alle spese detraibili introdotto dalla manovra 2025 oltre i 75mila euro di reddito e in base al numero dei componenti della famiglia.
Fonte: Il Sole 24 Ore