
I segreti della leadership: in viaggio con Roberto Re verso la crescita personale e professionale
Un’altra tappa del libro è dedicata alla capacità – e necessità – di gestire l’inevitabile cambiamento e ad imparare a non procrastinare le decisioni, che sono il sale della vita matura e del percorso di crescita di una persona (a maggior ragione di un leader). «Un leader – argomenta l’autore – è una persona che ha imparato ad affrontare e gestire il cambiamento. Il cambiamento è un processo naturale e inevitabile, rappresenta una scelta, richiede un atto di responsabilità».
In questa visione, il leader intende il cambiamento come crescita, sa bene che sono le decisioni che prendiamo a determinare il nostro destino. Secondo Re, chi siamo oggi non è altro che la somma totale delle decisioni che consciamente o inconsciamente abbiamo preso in passato e, per lo stesso motivo, tra dieci anni saremo lo specchio delle decisioni che avremo preso da adesso in poi. Le decisioni che adottiamo ogni giorno, comprese le più piccole, possono infatti influenzare notevolmente il percorso della vita.
Secondo l’autore, anzi, la differenza tra gli individui, tra chi è leader e chi non lo è, sta proprio in ciò che decidono di fare nei loro momenti difficili: possono decidere di usarli come stimolo per cambiare, come avventura verso l’ignoto, come opportunità di crescita, oppure possono decidere di immobilizzarsi e autocommiserarsi. «Sono proprio i momenti di difficoltà, dove siamo costretti a prendere una decisione, che possono dare una svolta alla nostra esistenza, ma solo se siamo in grado di sfruttarli, anziché subirli. E questo è indipendente da ciò che ci succede». Nel libro, quindi, si raccontano le storie di tanti leader che hanno preso la decisione giusta nel momento più difficile della propria vita.
Non può mancare un focus sulla capacità negoziale e su quella di gestione di un team, doti fondamentali in particolare nelle aziende: non a caso la capacità di fare squadra – sottolinea Re – è una delle competenze più richieste negli annunci di ricerca di lavoro a tutti i livelli; e le capacità di guidare, oltre che di costruire, un team sono determinanti per la scelta di persone a cui affidare posizioni manageriali in azienda. «Un team malato produce solo risultati scarsi, indipendentemente dal talento e dal livello di esperienza dei suoi singoli elementi. Questo perché un team è qualcosa di più della semplice somma delle persone che lo compongono, è una realtà complessa, in cui ogni parte deve procedere in modo armonico nella medesima direzione».
L’ultima parte del libro è infine dedicata al mondo digitale, a come diventare leader online e sfruttare le proprie attitudini in modo strategico per promuoversi sulla Rete. Il mondo digitale è oggi una piattaforma fondamentale e non certo ignorabile nella quale esercitare la propria funzione e la propria leaderahip. Le generazioni più giovani sono, per ovvie ragioni, portate a vivere l’ambiente digitale con estrema naturalezza mentre non sono pochi i leader – manager, imprenditori, professionisti ai vertici dei loro ambiti lavorativi – a ritrovarsi ancora diffidenti verso queste dinamiche. Anche – e forse soprattutto – a loro parla l’ultima parte di questo libro. (M. Do.)
Fonte: Il Sole 24 Ore