
I tassisti italiani guadagnano meno di 18mila euro lordi l’anno: i dati in 7 città
La ripresa c’è ma non si vede. Usciti dal tunnel del Covid che nel 2020 aveva fatto precipitare i guadagni medi annuali sotto la soglia dei 4mila euro registrando addirittura qualche segno meno come nel caso di Firenze (-2155 euro) e Napoli 8-634 euro), la tendenza dei redditi dei taxi nel 2023 resta più o meno inchiodata ai valori abituali, con un incremento medio nazionale di 208 euro al mese e un valore complessivo nazionale di 17.904 euro lordi annui, pari a un incasso di 1.492 euro mensili. Lo raccontano i dati elaborati dal Dipartimento delle Finanze del Mef per il Sole24Ore che anche quest’anno si attestano, come in passato, su numeri “mini”. E che prendono in considerazione le ultime dichiarazioni dei redditi disponibili, anno fiscale 2023. L’incremento è minimo rispetto ai valori medi con punte in alcune città e calma piatta in altre.
I numeri
Nel 2023 l’incremento maggiore in termini assoluti nei redditi medi annui dichiarati dal popolo delle auto bianche si registra a Firenze con 24.160 euro medi annuali, 3.509 in più (+17%) che spalmato su 12 mesi fa poco più di 2000 euro lordi al mese. A Milano i guadagni medi sono di 22.551 euro, tra i più alti dichiarati nella classifica delle città campione prese a riferimento dal Mef. Qui l’aumento rispetto all’anno precedente è del 15,2%, mentre il reddito mensile si attesta a 1879 euro, mentre a Roma si registra il valore massimo in termini percentuali dei guadagni medi annuali, anche se i taxi romani non arrivano a dichiarare i 16mila euro annui: al mese si attestano su 1310 euro.
Scorrendo ancora l’elenco delle città meno redditizie a Napoli i tassiti dichiarano annualmente un reddito di 12.791 euro, con un incremento di 2.594 euro (+25,4%) rispetto al2022. Infine in fondo alla classifica c’è Palermo: qui il gudagno medio annuale è di 10mila euro, 894 al mese, con un incremento del 17,8 per cento.
Effetto Pos
Per ora insomma è calma piatta: gli aumenti sono infinitesimali rispetto ai livelli degli anni passati, con l’eccezione dell’annus horribilis della Pandemia che però non fa testo rispetto a una tendenza generale che ormai pare più che consolidata (si veda la tabella in pagina). Il vero banco di prova ci sarà nel 2027 quando saranno diffusi i dati delle dichiarazioni 2025: quest’anno è scattato l’obbligo di tenuta a bordo (e utilizzo) del Pos per i pagamenti elettronici delle corse. Un passo avanti sulla trasparenza dei redditi percepiti che però, per funzionare, dovrà andare di pari passo con i controlli fiscali visto che la ricevuta della corsa è un mero pezzo di carta senza alcun valore per l’erario.
La rilevazione
I dati elaborati dal Mef sono basati sui redditi dichiarati dai soggetti che rientrano nel settore Ateco 49.32.10 corrispondente al trasporto con taxi, attività svolta da varie tipologie di impresa (persone fisiche, società di persone, di capitali, cooperative e forfetarie). Si tratta di numeri ancora provvisori ma che – anche in base alle tendenze degli anni passati – non si discostano di molto dai dati che saranno poi consolidati l’anno prossimo. E che finora non sono mai stati smentiti.
Fonte: Il Sole 24 Ore