
I timori che emergono a schierarsi contro Trump
L’ultima invettiva lanciata da Trump contro le politiche green all’assemblea dell’Onu, è solo l’ultimo episodio che ha fatto saltare il tappo, visti i toni utilizzati e, soprattutto, l’emblematico luogo dove si trovava.
Fin dalla campagna elettorale, Trump ha attaccato e politicizzato le tematiche che ruotano attorno al cambiamento climatico. E lo ha fatto con toni così perentori, che dal suo insediamento alla Casa Bianca è iniziato ad emergere il cosiddetto fenomeno del “greenhushing”, ovvero l’atteggiamento di molte aziende e multinazionali che minimizzano, nascondono o si astengono dall’annunciare pubblicamente i propri pensieri e progressi sugli obiettivi climatici per proteggersi da potenziali critiche e reazioni da parte del tycoon.
Timori che – possiamo testimoniare – sono emersi anche da alcuni operatori che Plus24 ha interpellato ma hanno preferito restare anonimi. «Possiamo parlarne, ma preferisco non essere citato». È stato questo il tenore delle remore espresse, per fortuna non da tutti gli interlocutori che ci hanno aiutato a tracciare lo stato dell’arte degli investimenti sostenibili a livello globale.
Il ritorno di Trump alla Casa Bianca, ha quindi creato un clima di paura e incertezza da cui la maggior parte dei gruppi industriali, big della tecnologia e istituti finanziari vuole tenersi alla larga, non solo negli Stati Uniti dove con l’attuale clima politico molte aziende operano con il timore che qualche dichiarazione possa ritorcersi contro.
Durante la settimana annuale del clima, tenutesi a New York settimana scorsa, è stata oggetto di dibattito una ricerca dall’esplicativo titolo “Esg, sappiamo di dover agire, ma non vogliamo parlarne”. Nella maggioranza dei casi le imprese americane si sono dette ancora favorevoli alla definizione e al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità aziendale. Dall’altra parte, però, un numero crescente di società sta progressivamente evitando di pubblicizzare i propri sforzi per la difesa dell’ambiente. Tuttavia sono anche emerse tangibili ricadute, in termini di marcia indietro sul percorso intrapreso verso la sostenibilità, con l’ammissione da parte di molti vertici aziendali di agire ancora sul cambiamento climatico, ma con meno energia.
Fonte: Il Sole 24 Ore