
Icr investe 25 milioni per ricerca, produzione e logistica
Con un polo produttivo di 120mila metri quadrati a Lodi, oltre 670 dipendenti e una produzione annua superiore ai 120 milioni di pezzi, Icr Industrie Cosmetiche Riunite opera nel settore della profumeria selettiva internazionale da cinquant’anni.
«Il 2024 è stato un anno di grazia segnato dall’ingresso di nuovi clienti e da ordini di particolare rilevanza legati al riposizionamento internazionale di alcune linee di prodotti – racconta Roberto Martone, presidente di Icr -. Abbiamo chiuso l’anno con un fatturato di 196 milioni di euro, registrando una crescita del 25% rispetto al 2023. Il 2025 sarà fisiologicamente un anno di consolidamento: il budget prevede un risultato leggermente inferiore rispetto al 2024, in linea con il ciclo naturale di assestamento dopo un anno di espansione così importante».
L’azienda ha avviato un importante piano di investimenti da oltre 25 milioni di euro tra il 2024 e il 2025, con l’obiettivo di rafforzare in modo trasversale l’infrastruttura di ricerca, produttiva e logistica. «Tra gli interventi più significativi – spiega Martone -, il raddoppio degli spazi dedicati ai laboratori di Ricerca & Sviluppo e di Controllo qualità, insieme all’inaugurazione di un nuovo laboratorio di microbiologia. Sul fronte produttivo, è entrata in funzione la sesta sala di produzione e macerazione per la profumeria alcolica, portando la nostra capacità complessiva a 420mila litri di semi- lavorato alcolico. Sono in fase di collaudo due nuove linee completamente automatiche di riempimento e confezionamento lunghe ciascuna 44 metri con una capacità produttiva aggiuntiva di 20 milioni di pezzi in tre turni. È inoltre in fase di realizzazione un nuovo magazzino automatizzato di 13 mila metri quadri che porterà la superficie totale coperta a 65mila metri quadrati».
Ancora, sul fronte della sostenibilità, un secondo impianto fotovoltaico da 1,6 megawatt si aggiungerà a quello esistente da 1,9 megawatt, consentendo una riduzione di circa due milioni di chili di CO₂ all’anno. Dal 2024, l’approvvigionamento degli oltre 2,3 milioni di litri annui di alcol cosmetico è stato convertito dal mais ungherese alla barbabietola da zucchero tedesca: una scelta di maggiore qualità a minore impatto ambientale, tracciabile.
Fonte: Il Sole 24 Ore