Il 74% dei giovani ancora in famiglia vive in uno status economico medio-basso

Il 74% dei giovani ancora in famiglia vive in uno status economico medio-basso

All’allarme sulla “scomparsa dei giovani”, che troppo spesso scelgono di trasferirsi oltreconfine, si affiancano le fragilità di tipo sociale ed economico che colpiscono le nuove generazioni. Il 74,1% dei giovani-adulti ancora residenti nella famiglia d’origine si trova in una condizione di basso o medio-basso status socio-economico. Parte da questo dato l’affresco del Cisf Family Report 2025 che indaga il benessere psicologico e relazionale delle famiglie italiane attraverso i risultati di una ricerca condotta dalla società Eumetra su un campione di 1.600 soggetti.

La quota di giovani che vivono ancora con i genitori in condizioni sociali ed economiche medio-basse risulta molto più marcata rispetto alla quota media degli intervistati che vive nella stessa situazione, ferma al 45,6 per cento. «Questo risultato – racconta il direttore del Centro internazionale Studi sulla Famiglia, Francesco Belletti – è una conferma indiretta della condizione di marginalità economica delle nuove generazioni, per le quali la famiglia continua a rappresentare l’unico vero sistema di protezione sociale». A pesare sulla difficoltà di realizzare il progetto di indipendenza è troppo spesso un lavoro precario o pagato poco.

Quasi per reazione, per far fronte alla vulnerabilità economica, cresce «l’economia della rinuncia»: il 32,5% delle famiglie intervistate ha dovuto rinunciare alle spese dedicate al benessere personale e tempo libero; il 32,4% alle spese per la casa; mentre il 18,5% alle spese sanitarie.

Il report si concentra, inoltre, sulle difficoltà della “generazione sandwich” (i 40/50enni di oggi), fortemente esposta alle criticità tra i più giovani e i più anziani: quasi una famiglia con figli su due (il 42,6%) è interessata anche da compiti di caregiving nei confronti dei familiari non autosufficienti; tra questi il 53% dichiara di sentirsi sopraffatto con più frequenza dalle responsabilità di caregiving rispetto ai compiti genitoriali. «Il supporto familiare viene dato per scontato – aggiunge Belletti – e questo genera una compressione che rischia di schiacciare la resistenza delle generazioni di mezzo. Inoltre il progressivo dimagrimento delle reti familiari riduce le capacità di cura».

Fonte: Il Sole 24 Ore