
Il calcio ai tempi delle interviste sotto l’ombrellone. Domani la Juve contro il Real Madrid
Erano piccoli fuochi, vampate estive, promesse o vendette da ombrellone che facevano parte del gioco. Poi si riprendeva con il calcio giocato e tutto tornava come prima. Erano altri tempi, senza Var e tante nuove regole rompicapo. Tempi più belli? Più brutti? Vai a sapere. Negli amarcord la nostalgia canaglia è dietro l’angolo. E finisce per fare brutti scherzi, come far diventare splendide cose che in realtà non lo erano affatto. Però un punto era chiaro per tutti: che la giostra doveva fermarsi.
Ora come si vede invece con il Mondiale per club, torneo inventato per moltiplicare i pani e i pesci, tutto questo non c’è più. Guardiamo la Juventus, poveretta, che già usciva da un campionato mediocre con quel Tudor arrivato in primavera per sostituire Thiago Motta, professorino fin troppo intelligente per un ambiente in cui viene premiata la fedeltà alla bandiera. Ecco, dopo questi chiari di luna, tutti i giocatori della Juve, a partire da Vlahovic, sarebbero dovuti scappare a Cervia per fare le sabbiature. Altro che impuntarsi rischiando di finire fuori rosa.
La Juventus domani contro il Real
Invece tutti al mondiale americano dove fa più caldo che nella pianura Padana tra Voghera ed Alessandria sotto l’anticiclone. Risultato: dopo due partite con emiratini e marocchini, sono arrivati gli schiaffoni (5-2 ) del City riportando i bianconeri alla loro esatta dimensione con nuove accuse alla fragilità della difesa e allo scarso carisma di Tudor che, Yildiz a parte, deve fare le nozze coi fichi secchi.
Domani a Miami c’è la sfida con il Real Madrid. Il rischio di un altra imbarcata, incrociando le dita, non è così remoto. Certo, le giustificazioni -stanchezza, scarse motivazioni, budget complessivo ridotto- non mancherebbero. Ma è proprio necessario farsi del male?
Nel coro di generale tripudio dei commentatori, solo Jurgen Klopp, leggendario ex tecnico del Liverpool, ha detto che il Mondiale americano è una follia: “Questo torneo è semplicemente l’idea peggiore mai messa in pratica nel mondo del calcio. Penso sia inutile, non aiuta e toglie le vacanze ai giocatori. Chi vince questo torneo, sarà il il vincitore più sfortunato di tutti i tempi perchè deve giocare tutta l’estate e poi ripartire subito con il campionato” ha concluso Kropp, attualmente coordinatore delle attività calcistiche del gruppo Red Bull.
Fonte: Il Sole 24 Ore