
Il Campionissimo Coppi e la moglie Bruna, storia di un amore in salita
E’ una di quelle storie che non finiscono. Che ci riportano a come eravamo. E che ci fanno capire meglio di mille saggi come l’Italia – anche quella del costume e dei pregiudizi – sia cambiata. Probabilmente in meglio, anche se ogni epoca, lo sappiamo, ha le sue ipocrisie e i suoi tabù.
Questa storia riguarda, sì, un grande corridore, Fausto Coppi, il Campionissimo, che morì a 40 anni per una banale malaria non diagnosticata da medici troppo presuntuosi. Ma riguarda soprattutto la moglie, Bruna Ciampolini, morta nel 1979, dopo esser rimasta sola per più di 25 anni, da quando cioè Fausto l’aveva lasciata nel giugno del 1954 per andare a vivere con un’altra donna, Giulia Occhini, la famosa Dama Bianca che fece gridare allo scandalo tutta l’Italia perché, all’epoca, era già sposata con un medico (tifoso di Coppi) e madre di due bambini.
Giulia era una donna elegante, molto bella, di una bellezza aggressiva che non si poteva non ammirare soprattutto quando la si cominciò a notare agli arrivi delle corse con quel montgomery bianco che non sfuggì all’occhio malizioso di un fotografo e del giornalista francese Pierre Chany, che per primo ne scrisse sull’Equipe.
Fu un grosso scandalo che divise l’Italia, non solo quella sportiva, perché Fausto Coppi era famosissimo. Non solo come grande rivale di Gino Bartali, ma anche perché era un campione dotato di un’aura leggendaria, vincitore di cinque Giri d’Italia e due Tour de France, in un periodo, il Dopoguerra, in cui il ciclismo era lo sport più popolare e radicato nel Paese.
Uno scandalo che esplose sui quotidiani e sui rotocalchi in un’Italia molto bigotta e molto ipocrita, in cui queste cose, se si facevano, dovevano restare nell’ombra con tanti sussurri e poche grida. All’epoca non c’era il divorzio e l’adulterio era ancora un reato, tanto che Giulia Occhini in Locatelli non solo finì in prigione ad Alessandria e ad Ancona, ma dovette affrontare un processo in tribunale con l’accusa di abbandono del tetto coniugale. Contro la Dama Bianca intervenne con una reprimenda perfino Papa Pio XII. E Giulia, quando diede alla luce Angelo Fausto Coppi, detto “Faustino”, preferì andare a Buenos Aires, in Argentina, dove era possibile dargli il cognome del Campionissimo.
Fonte: Il Sole 24 Ore