
Il ceo Rossinyol: «Avolta corre più del mercato. Ora continuiamo a investire»
Dversificazione geografica, digitalizzazione, data transformation, fidelizzazione della clientela, creatività nell’esperienza d’acquisto. Le direttrici di crescita di Avolta, gruppo di travel retail e food & beverage con sede a Basilea nato dalla fusione tra Autogrill e Dufry efficace dal primo novembre 2023, guardano al futuro sebbene in un contesto internazionale complesso. «Il 2025 è stato un anno molto sfidante. Siamo comunque riusciti a raggiungere i risultati che ci aspettavamo. Siamo presenti in 27 Paesi con 5.100 punti vendita e la media dei mercati in cui siamo presenti si è dimostrata molto resiliente» commenta Xavier Rossinyol, ceo della società, appassionato di sport e di sfide. Tanto che per l’aggregazione fra le due realtà fa un paragone calcistico, lui tifoso del Barcellona: «I manager hanno in comune con gli allenatori delle squadre sportive tre caratteristiche. Devono avere innanzitutto una strategia cioè un modo di giocare e devono condividere questa visione con il team e deve essere soprattutto una visione di lungo termine. In secondo luogo i manager hanno bisogno di persone che abbiano competenze diverse e non siano solo diversi per genere nazionalità e per esperienze ma anche e soprattutto per capacità, perché devono poter ricoprire ruoli diversi esattamente come avviene in una squadra di calcio. In un’azienda è necessario che la persona giusta ricopra la giusta posizione e nell’integrazione tra Autogrill e dufry ho fatto molta attenzione a questo aspetto. La terza caratteristica è che è necessario comprendere che in un team non ci sono perdenti singoli o vincitori singoli perché i risultati arrivano dall’intera squadra. Un allenatore può fare la differenza solo se lavora insieme alla sua squadra».
Ricavi e redditività in crescita nel semestre
I risultati sono tangibili. Il gruppo ha chiuso il primo semestre dell’anno con una crescita organica del fatturato del 5,7%, sostenuta dall’aumento del traffico passeggeri e da una maggiore spesa per viaggiatore, nonostante l’impatto negativo dei tassi di cambio. Il fatturato core si è attestato a 6,61 miliardi di franchi svizzeri (pari a 8,13 miliardi di dollari), in crescita rispetto ai 6,34 miliardi dell’anno precedente. «È indubbio che le tensioni geopolitiche dalla guerra nel Medio Oriente a quella in Ucraina abbiano avuto degli effetti sul traffico del turismo internazionale. Il nostro punto di forza è essere un gruppo molto diversificato dal punto di vista geografico ma anche dal punto di vista del business. Continuiamo a investire nell’entertainment, nella gestione dei dati, nella digitalizzazione e riusciamo a crescere più del mercato» commenta Rossinyol, che ammette anche: «Abbiamo registrato un rallentamento del turismo domestico negli Stati Uniti dovuto fondamentalmente all’incertezza economica che si respira nel Paese. I dati attuali non sono negativi ma ci sono così tante incertezze sul fronte economico che influenzano la predisposizione di spesa degli americani. Il timore è quello che possa arrivare una recessione, che si trasformi immediatamente in licenziamenti. Il traffico domestico ha registrato, quindi, un calo dell’1% quando normalmente all’interno degli Stati Uniti si registra una crescita tra il 2 e il 4%. I nostri ricavi nel paese hanno visto un andamento piatto. Sul fronte dei turisti internazionali si è registrato un calo dei viaggi europei e canadesi verso gli Stati Uniti ma è anche vero che questa flessione è stata controbilanciata da un incremento del turismo proveniente dal Sud America».
Le sinergie della fusione
«Le sinergie tra Autogrill e Dufry a livello di costi sono già state realizzate nel primo anno quando invece le stime erano di realizzarle in un biennio. Il valore dell’aggregazione risiede però nella combinazione delle due realtà e ora stiamo esplorando nuove strategie per generare più sinergie sul fronte dei ricavi e della redditività» evidenzia il ceo del gruppo, che aggiunge: «Tanto vogliamo essere sorprendenti per i nostri clienti quanto vogliamo essere prevedibili per i nostri azionisti. Per questo abbiamo confermato le stime per l’intero esercizio. L’inizio del terzo trimestre ci ha dato indicazioni in linea con il primo semestre».
Avolta ha confermato il proprio obiettivo di crescita organica annua compreso tra il 5% e il 7%, e l’impegno a incrementare il margine Core Ebitda di 20-40 punti base e il tasso di conversione dell’equity free cash flow di 100-150 punti base all’anno. La società prevede, inoltre, ai tassi di cambio attuali, un impatto valutario negativo sul 2025 pari al 3%, legato principalmente alla debolezza di euro e dollaro rispetto al franco svizzero.
La crescita futura
«Intendiamo puntare su una crescita che abbia due direttrici: da una parte organica con investimenti che possano sviluppare il nostro business e dall’altra attraverso acquisizioni selettive di medio e piccolo taglio non trasformative, che possano piuttosto essere una giusta opzione nell’ottica di un focus sulla creazione di valore per gli azionisti» sottolinea Rossinyol, proseguendo poi: «Abbiamo già dimensioni rilevanti e non vogliamo crescere ulteriormente e non abbiamo in programma l’emissione di nuove azioni al servizio di acquisizioni».
Fonte: Il Sole 24 Ore