
Il cielo in una mostra: Rohini Devasher è al Mudec
E’ sorprendente come per noi occidentali, eredi della cultura dei navigatori del Mediterraneo e “figli dell’Odissea”, si sia perso in poche generazioni il rapporto col cielo e i suoi astri, non più guide e compagni della notte e di viaggi, ma corredi di un orizzonte contaminato a cui ben pochi volgono lo sguardo. Parte invece proprio dall’osservazione del cielo l’indagine di Rohini Devasher, artista non per nulla indiana, meritoriamente premiata ‘Artist of the Year’ da Deutsche Bank, nell’ambito del prestigioso Premio globale dedicato all’arte contemporanea.
Rohini Devasher
“Questo è un lavoro sull’atmosfera che viene da quello che viene fatto nell’Osservatorio di Bangalore, dove io ho lavorato molto e di cui mi sono occupata. È un modello che ricalca la prima immagine della Terra presa dallo spazio e ho introdotto insieme a questo il mio punto di vista sul cielo, su quella che è l’immagine del cielo presa da un radiotelescopio. Quindi l’ho sezionata e trisezionata, in tre modelli diversi” ci spiega l’artista.
Ipermanenza, luce e tempo, sono le bussole della poetica di questa artista che fa del proprio punto di osservazione sul cielo il prisma per una riflessione culturale, ideologica e linguistica, oltre che onirica, nel suo sguardo delicato e sicuro al contempo, per quelli che sono i sensibili equilibri del pianeta Terra, messo a dura prova da inquinamento selvaggio e sfruttamenti inusitati.
Britta Färber, Global Head of Art & Culture di Deutsche Bank
“Rohini Devasher è un’artista indiana che viene da Delhi. Il suo lavoro è veramente speciale perché riusciamo ad avere uno sguardo assolutamente nuovo su quello che è il rapporto che intercorre fra arte, scienza e filosofia. E noi abbiamo proprio pensato che fosse interessante conferire a lei questo premio proprio perché ci dà una nuova prospettiva” commenta Britta Färber, Global Head of Art & Culture di Deutsche Bank. E ancora: “La cultura indiana è molto importante e Rohini naturalmente lavora in India e trova le sue radici in India. Però l’approccio che noi abbiamo adottato nel sceglierla è stato proprio quello di essere più omnicomprensivi possibile nell’esaminare la sua arte. E poi lei si occupa del cielo. Viviamo tutti sotto lo stesso cielo. Nel lavoro di Rohini c’è anche stata la descrizione dell’Osservatorio Indiano. Abbiamo un’analogia con l’Osservatorio di Brera qui a Milano” aggiunge poi la Färber.
Fonte: Il Sole 24 Ore