
Il crowdfunding immobiliare supera i 54 miliardi ma rallenta
Cresce ma non galoppa. Nel mondo, il crowdfunding immobiliare si stabilizza, si assesta, produce aggregazioni. Dopo la sbornia di volumi degli anni precedenti, l’entusiasmo di una crescita che sembrava inarrestabile – tra facile accesso alla tecnologia e volontà dei piccoli risparmiatori di trovare agili e meno mediati canali di investimento – il crowdfunding rallenta e riflette. Fa i conti, nel 2024, con quelli che nei mesi precedenti erano tassi d’interesse ancora alti, mutui difficili e banche restie al prestito. È quanto emerge dal Walliance Real Estate Crowdfunding Report 2024, realizzato da Walliance in collaborazione con la Luiss Business School e con il sostegno di DWF, che verrà presentato oggi, durante il Walliance Keynote a Milano.
Il quadro globale
Secondo il rapporto, a livello globale il comparto ha raggiunto a fine 2024 un volume cumulato di 54,3 miliardi di euro, rispetto ai 52 miliardi dell’anno precedente. Di questi, 29,4 miliardi è la raccolta cumulata in Nord America, oltre 20 miliardi quella europea (in crescita, in un anno, del 29%) e di 4,8 miliari quella nel resto del mondo. Nel vecchio continente è la Francia a guidare il mercato, grazie a una raccolta cumulata di circa sei miliardi, seguita dal Regno Unito, con circa tre miliardi raccolti, mentre la Germania è terza con 2,1 miliardi. Seguono la Spagna e i Paesi Bassi, con un totale cumulato raccolto di 1,2 miliardi, e l’Estonia, con una raccolta complessiva che ammonta a 1,1 miliardi. Dietro all’Estonia c’è, infine, l’Italia, con 850 milioni. Il numero totale di progetti attivati nell’area europea è di poco superiore ai 32mila. Nel 2024 le campagne hanno visto in cima l’Estonia con 1.149 progetti, seguita da Francia (1.023), Regno Unito (693), Lituania (604), Spagna (287) e Italia (230).
«La ricerca accademica –ha detto Matteo Caroli, associate dean per la sostenibilità e l’impatto, Luiss Business School – è fondamentale per dare solidità e continuità a un osservatorio che non si limiti a fotografare i numeri, ma li interpreti. Il report offre al mercato e all’opinione pubblica una lettura chiara e scientifica di come il crowdfunding stia trasformando l’immobiliare in Europa e in Italia». Il report evidenzia anche la progressiva diversificazione del mercato. In Europa il segmento obbligazionario rappresenta ormai una quota rilevante delle operazioni, a dimostrazione della crescente maturità dell’ecosistema.
«I dati – ha spiegato Giacomo Bertoldi, ceo di Walliance – fotografano un rallentamento della corsa, ma anche una maturazione del settore. Gli elevati tassi sino al 2024, i mutui più difficili e le difficoltà delle banche a elargire prestiti, il calo dei valori hanno messo alla prova il settore. In Europa crescono le aggregazioni, alcuni operatori scelgono anche di crescere meno velocemente, altri sono andati in default. Sul fronte regolamentare, l’entrata in vigore del Regolamento Ue 2020/1503 (Ecsp) ha introdotto una cornice uniforme, riducendo le differenze tra i Paesi membri e offrendo maggiore stabilità a investitori e operatori. Più che ai volumi o al numero di operazioni si guarda alla loro qualità e solidità». Per DWF, partner dell’edizione 2025, «accompagnare la crescita del crowdfunding immobiliare significa rafforzare un settore che ha bisogno di regole chiare e di attrarre capitali in modo sostenibile».
Il mercato in Italia
Complessivamente, dall’avvio del settore, in Italia le campagne hanno superato quota 2mila e, a luglio 2025, la raccolta cumulata ha oltrepassato gli 850 milioni. Il tasso di crescita registrato nel 2024 è stato del +46% rispetto al 2023, un ritmo che lascia intravedere il raggiungimento della soglia simbolica del miliardo di euro già nel 2025. Le campagne chiuse e finanziate da quando il crowdfunding immobiliare è attivo in Italia sono state, ad oggi, 2.059. Nel 2024, oltre il 70% della raccolta si è registrata nel lending) ma nel primo semestre del 2025, con una quota del lending che ha raggiunto il 62%, si registra un aumento del peso dell’equity crowdfunding sul totale. A luglio 2025, la quota di capitale raccolto supera gli 850 milioni. Alcune piattaforme si posizionano su una fascia di investitori abbastanza larga, con ticket minimi di investimento anche da 50 e 100 euro, mentre altri portali, soprattutto equity, preferiscono rivolgersi a investitori più sofisticati, con tagli minimi da 5mila (come Concrete Investing).
Alla data di pubblicazione del report, in Italia sono censite 22 piattaforme verticalizzate sul real estate, di cui tre piattaforme non forniscono informazioni sull’ottenimento della licenza Ecsp, una in attesa di ottenere la licenza, mentre per una sono al momento sospese le attività. L’80% dei progetti in Italia sono riferiti alla destinazione residenziale e il 15% a quella commerciale. Nel 70% dei casi gli interventi riguardano la ristrutturazione, solo il 25% è riferito a nuove costruzioni.
Fonte: Il Sole 24 Ore